E’ terminata l’era del bipolarismo ed entriamo trionfalmente con il grillismo nell’epoca del bisessualismo politico.
La rivoluzione della coerenza grillina ha archiviato la seconda repubblica….per ritornare alla prima repubblica.
Il centrodestra ha vinto le elezioni, ma a Palazzo, nell’odioso palazzo, si consumano accordi che possono condurre chi ha perso le elezioni a governare. Protagonisti di questa svolta epocale sono i grillini e Luigi Di Maio che, per l’occasione, rievocano la “politica dei due forni” di andreottiana memoria.
Credo che gli italiani debbano interrogarsi con attenzione sulla attuale situazione politica e sul ritorno del trasformismo politico nella sua versione più soverchia e mediocre nel contempo.
La consacrazione postuma e, nel contempo, il superamento di Andreotti in termini di trasformismo avviene, per opera dei grillini, con il ‘menù alla carta di governo’: dialogo con il centrodestra? ecco pronto un programma. Dialogo con il centrosinistra? olè altro programma!
Davvero chi ha votato i grillini sperava in tale e tanto tasso di indigesto trasformismo e che sostituisce il bipolarismo con il bisessualismo in politica?
Ma soprattutto davvero l’Italia ha bisogno di Governi che siano indifferenti ai contenuti e ai programmi pur di garantire una seggiola all’occasionale capo grillino?
In verità a seguire le “piroette” di Di Maio e il suo “camaleontismo politico” sembra che sia stata archiviata la seconda repubblica neanche per tornare alla prima repubblica, ma, più grottescamente, alla sua parodia.
Come Leonard Zelig, del celebre film di Woody Allen, Di Maio è un uomo che non ha un sé né una personalità: è letteralmente l’immagine proiettata degli altri, uno specchio che restituisce alle persone la propria immagine. Insomma, parafrasando Flaiano, “la situazione è grave, ma non è seria”.
L’Italia non può permettersi di diventare il palcoscenico politico di una commedia dell’assurdo di Woody Allen. La posizione di Fratelli d’Italia è chiara: il presidente della repubblica dia l’incarico al centrodestra che ha vinto le elezioni e il centrodestra di presenti alle Camere con un programma di 10 punti su famiglia, immigrazione, lavoro, tassazione, sicurezza, difesa della produzione nazionale per verificare se esiste una maggioranza. In mancanza di una maggioranza si vari immediatamente una legge elettorale con un premio di maggioranza alla coalizione vincente e si torni al voto.
Abbiamo già perso troppo tempo, ma soprattutto abbiamo intuito che, dietro alla politica dei due forni, al programma di governo come menù alla carta e al presidente del Consiglio in pectore in versione Zelig, si nasconde il nulla e l’Italia rischia di perdere anni in un momento nazionale e internazionale delicatissimo.
* deputato di Fdi