• Home
  • Il Clan
  • Privacy Policy
  • Contatti
mercoledì 22 Marzo 2023
No Result
View All Result
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
Home Pallone mon amour

Libri. Gli “Incontentabili” juventini di Savino tra aneddoti e passioni da Trieste a Teheran

by Roberto Alfatti Appetiti
6 Giugno 2013
in Pallone mon amour, Scritti
0

incontentabiliLa sera del 13 settembre del 1995 a Dortmund va in scena la Champions. Il Borussia è in vantaggio sulla Juventus: 1 a 0. Davanti al televisore, ci sono anche la piccola Tannaz, iraniana di dodici anni, e il fratellone diciannovenne Yaher. Parteggiano per chi perde, come accade ai giovanissimi puri di cuore. Ma è il gol del 2 a 1, quello che rovescia le sorti della partita, «il momento in cui una spada bianconera trafigge il cuore di Tannaz». Lo segna Alex Del Piero. Una magia che Yasher avrà provato mille volte davanti allo spiazzo polveroso alla periferia di Teheran la cui unica porta è  «la saracinesca di una ferramenta ormai chiusa da anni, pronta a ripagarne con fragorosi boati le gesta». Tannaz è gracile ma proprio non può limitarsi a guardare ed eccola diventare la “Zubizarreta” del quartiere, non solo mascotte di un gruppo di ragazzi che ogni venerdì – giorno di riposo nella cultura iraniana – si divertono a inseguire il pallone. È una ragazzina e, in quanto tale, le leggi del suo paese le vietano di entrare in uno stadio per assistere a una partita di calcio. Il che non le impedirà di divorare notizie bianconere, aspettando con ansia il “Donyaye Varzesch”, settimanale sportivo di cui, dopo una laurea all’istituto di sport, è diventata apprezzata giornalista.

È con questo racconto che inizia “Incontentabili” (Castelvecchi, collana Ultrasport, pp. 225, € 12,90), terzo libro bianconero di Roberto Savino. Dopo “Alex Del Piero minuto per minuto” (2011, nuova edizione 2012), documentatissima antologia dell’indimenticato capitano, e “Imbattibili” (2012), instant book nato per festeggiare «il trentesimo scudetto conquistato sul campo», ecco arrivare in libreria l’ultima fatica del quarantenne avvocato barese. Fatica, letteralmente. Perché l’impresa stavolta era particolarmente impegnativa: dare voce al popolo della Juventus. Fare un passo indietro e lasciare che a raccontarsi fossero i tifosi. Tifosi di cui Savino, con il giusto mix di competenza e passione, si è conquistato la fiducia in un lungo pellegrinaggio nei club juventini di ogni angolo d’Italia. Un feeling che ha dato vita a questo singolare romanzo corale in cui l’educazione sentimentale di più generazioni di tifosi e la cronaca dell’ultimo avvincente campionato si intrecciano in un racconto mai scontato e privo di retorica. Alle vicende, sin troppo note, dei campionissimi, si mescolano quelle intime ma altrettanto importanti dei tifosi. Racconti che spesso hanno l’odore buono della famiglia, della condivisione di un amore per una maglia tramandato di padre in figlio.

Per Fabrizio Crivellari è andata così. Romano della classe 1964, il 22 maggio del 1977 è a casa con la tribù familiare – tutta rigorosamente juventina, compreso il cocker spaniel inglese che ha chiamato Dollaro – per (in)seguire il 17esimo scudetto. Non ci sono le tentacolari telecamere di Sky a inquadrare ogni spicchio di terreno, compreso lo spogliatoio (sic) ma, per la gioia del tredicenne Fabrizio, da poche settimane la diretta radiofonica di “Tutto il calcio minuto per minuto” è stata estesa anche ai primi tempi delle partite. Lui la segue indossando una maglia della Juve ormai striminzita con il numero nove del suo primo idolo, Anastasi, cucito con amore dalla mamma Luciana. Quando la voce di Ameri interviene per annunciare il gol di Bettega, che con il tacco ha deviato un tiro di Tardelli battendo Cacciatori, sarà festa. Quella stessa festa che si rinnova ogni volta che Fabrizio, oggi direttore generale dell’ente nazionale della cinofilia italiana a Milano, prende posto nella curva Scirea dello Juventus Stadium con il club doc Madunina, il più antico della città meneghina.

Un atto di rivolta all’autorità nel nome dell’appartenenza, invece, è quello che vede protagonista Francesco Savio, scrittore e libraio ma soprattutto juventino. Il 4 dicembre del 1995 il bresciano Francesco, milanese d’adozione, è sotto le armi. Si fa per dire. Più esattamente dietro il bancone del bar del circolo sottoufficiali di Casarza della delizia, provincia di Pordenone. Con la testa e con il cuore, però, è sintonizzato con la radiolina che racconta Juventus Fiorentina. L’uno-due dei gigliati e l’esultanza del maresciallo Corazzesi, «fiorentino e viola fino al midollo», lo mettono a tacere. Fino al 3 a 2 di Del Piero, entrato in campo al posto dell’ammaccato Baggio. Solo allora, il giovane Francesco può finalmente scatenare un’esultanza liberatoria.

Difficile contenersi, tanto più allo stadio. Tanto più se hai appena otto anni ed è la prima volta che puoi sostenere dal vivo la tua squadra. Nicola è così esuberante «da essere fulminato con lo sguardo dal presidente del Foggia, il dott. Fesce, seduto qualche gradino più sotto» rispetto alla tribuna stampa dello stadio Zaccheria che quella domenica di ottobre del 1976 ospita lui e il papà Nino, stimatissimo giornalista barese della Gazzetta del Mezzogiorno. Nicola, malgrado l’imbarazzo del papà, che cerca in tutti i modi di placarlo, ignora le occhiatacce del presidente e, come un piccolo Del Piero ante litteram, si esercita a colpi di irriverente linguaccia. Il gol di Bettega gela lo stadio pugliese mentre Nicola «si arrampica sul papà e con le braccia fa volare tutti i foglietti con gli appunti della partita». Le parole del presidente foggiano al giornalista saranno lapidarie: «Lei sarà sempre il benvenuto, ma lui non lo porti più». Lui, Nicola, oggi ha quarant’anni, è avvocato, e la sua Juventus va (impunemente) a seguirla anche a Torino.

Un libro a più voci, denso di cronaca ma arricchito da imprevedibili e autentici spunti di pura poesia, ecco cos’è questo libro dell’incontentabile Savino, uno juventino che sa quanto sia importante il gioco di squadra. Da solo, anche l’autore più bravo, non potrà mai vincere. E come dice Giampiero Boniperti e ripete a ogni pie’ sospinto Antonio Conte, l’importante non è partecipare ma vincere, anche in libreria.

* “Incontentabili” di Roberto Savino (Castelvecchi, collana Ultrasport, pp. 225, € 12,90)

@robertoalfatti

Roberto Alfatti Appetiti

Roberto Alfatti Appetiti

Roberto Alfatti Appetiti su Barbadillo.it

Visualizzazioni: 0

Related Posts

Sinistra alla ricerca di un’identità

Sinistra alla ricerca di un’identità

14 Marzo 2023
Effemeridi. Alexander Langer ecologista oltre destra e sinistra

Il ritratto. Alex Langer, un profeta alla ricerca di una comunità senza riferimenti ideologici

12 Marzo 2023

L’intervista (im)possibile. Quando Ugo Ojetti intervistò Gabriele D’Annunzio

La barbarie della vivisezione, il caso Green Hill

Segnalibro. L’occulto e l’insolito quotidiano della nostra coscienza

Il mito di Gige e le radici dell’identità europea nella polis greca

Le ragioni di Sangiuliano su “Dante patriota” e la letteratura che fonda le nazioni

Qatar, virus del cammello e contagi poco probabili

La “Spe Salvi” di Benedetto XVI tra Fede e Ambiente

Più letti

  • L’intervista. Cabona: “Sigonella? Craxi con ‘no’ alle ingerenze Usa voleva chiudere il dopoguerra italiano”

    Viaggi&Patrie/10. Cabona: “Ma non abbiate lo sguardo dei neo-colonizzatori, dei maestrini dell’Occidente”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Alain de Benoist: “La questione identitaria e la modernità”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • StorieDi#Calcio. Pietro Michesi il romano de Roma che castigò la Lazio (col Catanzaro)

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Giornale di bordo. Fenomenologia di Elly Schlein (farà del Pd un partito radicale di massa)

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Elly Schlein e il retroterra dell’ideologia marxista

    0 shares
    Share 0 Tweet 0

Seguici su Facebook

Siti amici

  • 10 righe dai libri
  • Appennini di Gian Luca Diamanti
  • Arianna Editrice
  • Associazione Eumeswil Firenze
  • Calcio e statistiche
  • Diretta.it
  • Eclettica edizioni
  • Finanza Sexy
  • Hamelin Prog – Progressive Rock Magazine
  • Il blog di Roberto Perrone
  • Il diario del gigante Paolo Isotta
  • L'eminente dignità del provvisorio
  • linkiesta
  • melascrivo
  • Polémia
  • Rivista Visio
  • SilviaValerio.it
  • Storia in rete
Facebook Twitter Instagram

“All’orizzonte di quell’oceano ci sarebbe stata sempre un’altra isola, per riparsi durante un tifone, o per riposarsi e amare”.
Hugo Pratt

Barbadillo è un laboratorio di idee nel mare del web che, a differenza d’altri, non naviga a vista. Aspira ad essere un hub non conformista, un approdo libero nel quale raccogliere pensieri e parole e dove donne e uomini in marcia possono fermarsi a discutere insieme di politica, ecologia, musica, film, calcio, calci, pugni e rivoluzione.

Ultimi articoli

Focus (di M.Lavezzo). Il mandato per Putin: la corte penale internazionale ovvero le disavventure della virtù

Focus (di M.Lavezzo). Il mandato per Putin: la corte penale internazionale ovvero le disavventure della virtù

21 Marzo 2023
Quarant’anni dopo i Verdi (in Italia) non sono mai decollati

Quarant’anni dopo i Verdi (in Italia) non sono mai decollati

21 Marzo 2023
Le lacune delle forze armate del Regno Unito e le critiche Usa

Le lacune delle forze armate del Regno Unito e le critiche Usa

21 Marzo 2023

Ultimi commenti

  • Guidobono su Quarant’anni dopo i Verdi (in Italia) non sono mai decollati
  • Guidobono su Focus (di M.Lavezzo). Il mandato per Putin: la corte penale internazionale ovvero le disavventure della virtù
  • Gallaro' su Giorgia Meloni al congresso Cgil: l’attenzione al lavoro cardine della destra sociale
  • Guidobono su F1. Ferrari di male in peggio nel solito trionfo Red Bull
  • Guidobono su Le lacune delle forze armate del Regno Unito e le critiche Usa
  • Guidobono su Focus (di M.Lavezzo). Il mandato per Putin: la corte penale internazionale ovvero le disavventure della virtù
  • pasquale ciaccio su Alain de Benoist: “Distinguere l’Ue dall’Europa e sognare un Nomos della terra multipolare”

with by amdotcom

No Result
View All Result
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Questo sito utilizza cookie per fornirti la migliore esperienza di navigazione. Se continui nella navigazione acconsenti all'uso dei cookie.OkLeggi di più