«Per vedere il futuro dell’Ue bisogna guardare al voto italiano. Salvini lo ha detto: l’Euro non sopravviverà. Tutto è nelle mani dei cittadini. E l’onda populista è solo all’inizio, perché la Storia è dalla nostra parte»: l’intellettuale sovranista americano Steve Bannon ha presentato così a Zurigo la sua riflessione sulle elezioni politiche italiane, termometro dell’evoluzione dell’Unione Europea, sempre più criticata dal basso dai popoli.
Per l’ex stratega di Donald Trump, come riporta La Stampa, «due terzi degli italiani hanno votato per i partiti anti-establishment».
Berlusconi? “Trump prima di Trump”
Berlusconi? «E’ stato Trump prima di Trump».
La crisi dell’Europa
«I britannici hanno votato e ora sono fuori. Se votassero gli italiani, non so cosa succederebbe. A Bruxelles e alla Bce devono iniziare ad ascoltare i cittadini. Quando hai un’ondata di migranti che si riversa sul Sud Italia, e il peso cade tutto sugli operai italiani, dovresti capire che qualcosa non va. L’immigrazione va gestita in Africa, non in Italia».
Popolo sovrano
Bannon è in Svizzera, paese che respinse nel 1992 l’adesione Ue: «Democrazia diretta, libertà, prosperità. Questo è un Paese sovrano!». «Bisogna andare a votare – arringa la platea – e vedrete che le cose cambieranno. Elezione, dopo elezione. Guardate cosa è successo in Gran Bretagna, in Polonia, in Ungheria, in Repubblica Ceca e in Austria. Anche in Francia e Germania. Vero, il Front e l’Afd non hanno vinto, ma il movimento sta crescendo». «In ogni Paese la situazione è diversa, ma dobbiamo fare attenzione ai fenomeni globali».
La Cina
Sulla Cina: «La gente deve avere paura della crescita della Cina, soprattutto in Europa. È un fenomeno senza precedenti nella storia dell’umanità. Diventano più potenti, ma restano uno Stato totalitario. Senza libertà, senza democrazia. È un’espansione geo-politica a cui dobbiamo rispondere». Xi è il politico più apprezzato da Trump.
Il protezionismo di Trump
«Ci ha messo otto mesi per decidere. Ha fatto fare un’indagine approfondita. Lui governa da imprenditore, vede i problemi e trova le soluzioni. È uno che ascolta molto, e che ama il confronto».
La stima per il presidente americano
«Diciamo che io sono in modalità ascolto. Abbiamo avuto alti e bassi – scherza -, ma i nostri avvocati si parlano parecchio… Io però lo amo ancora».