Renzi dichiara guerra alla destra, alla sinistra e, se gli va, pure al centro. Però continua bellamente a utilizzare l’armamentario “moderato”, tant’è che l’ultima scomunicata riprende il più potente urlo esorcistico che il centrodestra abbia mai lanciato nel dibattito politico. Tutto, pur di arginare la drammatica emorragia di consensi del Partito democratico.
La manifestazione antifascista di Como non gli serviva che a prendere la guida del fronte, rissoso e drammaticamente diviso, della sinistra. L’obiettivo non gli è riuscito, dal momento che in piazza c’erano due cortei distinti che, distintamente, davano addosso allo spauracchio nero. Con slogan distinti, chiaramente. Una piazza divisa, unita solo in nome dell’antifascismo immaginario. E che, come collante, non sembra nemmeno tenere troppo.
La strategia di Matteo Renzi è chiara, nemmeno troppo originale. Chiunque sia contro di lui è fuorigioco, squalificato, irrimediabilmente fuori da ogni agibilità politica ed elettorale. Screditare tutti gli altri, per rimanere l’unico in gara. Così ha fatto Macron, e ha vinto. Così ha fatto la Clinton e ha perso.
Il panorama renziano, a Como, s’è arricchito di una nuova figura antropologica. Dopo gli ultrafascisti emergenza nazionale e internazionale, dopo i grillini pazzi e sconclusionati, Renzi attinge di nuovo all’immaginario del centrodestra per scomunicare i dissidenti Grasso e Boldrini: “Sono sulle orme di Fini”. Gli manca solo di srotolare la pezza con “Bersani Badoglio”.
Come possa funzionare una frase del genere su un elettorato di sinistra, questo è un mistero. Che funzioni, invece, su un pubblico moderato è invece lapalissiano. Che si trovi un “moderato” disposto a votare la Boldrini è un po’ un’impresa, ma darle addosso è esercizio retorico che gli consente di farsi bello agli occhi di chi, sospeso tra le due sfumature di centro, non ha ancora deciso verso quale sponda accostarsi.
Il problema è sempre lo stesso, i post su Facebook dei “moderati” sono un’emergenza nazionale da combattere a colpi di querele, scomuniche, fucilazioni mediatiche. I loro voti, però, sono buoni.
@barbadilloit