Pubblichiamo l’intervento di Guerino Bovalino, Dottore di Ricerca in Scienze Umane e Sociali della Sorbonne di Parigi
Una Patria senza Patrioti è una Patria senza futuro. La dimensione culturale che i Patrioti della Meloni hanno tracciato durante il Congresso di Fratelli di Italia a Trieste, ci fornisce una prospettiva chiara della dimensione politica che da essa si originerà. Fra tutte le idee della costellazione che compone la volta politica e culturale del Congresso, la Patria è stata infatti il concetto principe dell’intero Congresso. Perché è l’elemento simbolico che si concretizza nella condivisione reale di un vissuto e di una storia, il medium che consente di riconoscersi come soggetti che sono uniti da un passato che deve alimentare un’appartenenza presente e futura.
Giorgia Meloni ha citato, non casualmente, nello specifico la Madre Patria. Alla forza evocativa del concetto di Patria ha aggiunto il richiamo ancestrale al termine Madre, che dal latino Mater, nel suo significato etimologico, richiama l’Origine, la Sorgente, il Fondamento di ogni cosa. Gilbert Durand, studioso dell’immaginario, parlò della Grande Madre come dell’abisso materno, la discesa verso il quale consente il ritorno alle fonti originarie della felicità.
La Destra che si sublima nella Madre Patria è il richiamo a una dimensione primordiale che considera la Patria il liquido amniotico materno, ciò che custodisce e alimenta ogni creazione ed ogni forma. La Patria non è quindi una idea eterea, perché è innanzitutto una Patria fatta di figli, figli di un’idea e anche figli nel senso biologico del termine. Da ciò scaturisce il primo punto del nuovo programma politico del movimento: la tutela della famiglia ma soprattutto un forte sostegno alla natalità. Madre Patria è la metafora della nuova alleanza dei generi, che dal passato trovano la forza nell’unione e non nell’annullamento delle proprie peculiarità: sono uomini e donne che insieme creano la vita dall’incontro delle loro differenze.
La lotta che Fratelli d’Italia si intesta non è più solo relegata alla difesa dell’identità, ma è una reazione decisa contro l’umanesimo progressista che, con l’idolatria del futuro, ha prodotto come eterogenesi dei fini una società disumana, nella quale l’essenza dell’umano è aggredita dalla tecnologia che, in ogni ambito dell’esistenza, ha svilito la vita tramutandola in passività mortifera. Il presupposto del movimento dei patrioti è una visione pre-politica e post-politica che si fa discorso Politico, non prendendosi il solo compito dell’amministrazione della res publica, ma elaborando nuove modalità necessarie a tutelare la natura umana nell’epoca della digitalizzazione delle esperienze e della manipolazione tecnologica che vuole rendere normalità l’artificialità.
Fratelli d’Italia ha scelto di conservare la fiamma. Una costante nel pensiero di intellettuali e politici storici della destra è una forma di spiritualità che la fiamma richiama e con la quale questo mondo oggi si riconcilia dopo la frattura dovuta all’infatuazione per un laicismo intimamente estraneo all’uomo di destra. È la fiamma rigeneratrice che si consuma alimentando un’idea politica che si oppone alla pura e lineare prospettiva temporale, poiché essa è simbolo di un progetto politico che vive immerso in una Origine che non appartiene al passato ma è una idea precisa dell’esistenza che si distende verso il futuro, una concezione immanente che assume le sembianze di una Fenice, che rinasce eternamente.
La Madre che è Patria, è il cordone ombelicale ma anche un’appartenenza ancestrale che nell’epoca della globalizzazione, dello sradicamento reale e del nomadismo virtuale, consente ancora oggi di sentirsi parte di una comunità che si declina come comunione di individui e non come astratto dato giuridico e legislativo in pasto alla tecno-cultura e agli algoritmi di un social network, né come schiavi della Finanza invisibile e della Europa matrigna.