Giorgia Meloni rompe il silenzio sul pasticciaccio brutto di Colle Oppio. In una nota, la leader di Fratelli d’Italia ricorda ai Cinque Stelle il valore della sede storica della destra romana e nazionale e ricostruisce la vicenda.
“Virginia Raggi, l’incompetente sindaco di Roma, ha sfrattato la storica sezione della destra romana di Colle Oppio. Una sezione aperta nel 1946 dagli esuli di Istria e Dalmazia fuggiti alla furia della pulizia etnica dei partigiani comunisti jugoslavi e che da allora è stata ininterrottamente un punto di riferimento per tutti i patrioti d’Italia”. E poi continua: “Con la mistificazione tipica della faziosità comunista, il peggior sindaco della storia della Capitale, fa riferimento a una inesistente morosità sui locali, fingendo di non sapere che da anni la pratica di formalizzazione del rapporto di localizzazione è ferma presso gli uffici comunali”.
Giorgia Meloni ricorda alcuni aspetti non secondari della vicenda che è esplosa a pochi giorni dall’importante voto regionale in Sicilia e nei municipi romani: “Chi, a differenza di Virginia Raggi, conosce Roma e il parco del Colle Oppio sa bene che quei locali sono dei semplici ruderi, senza alcuna possibilità di utilizzo a uso commerciale o abitativo e che la presenza della sezione è l’unico argine a un desolante degrado fatto di sporcizia, violenza e criminalità che affligge tutta la zona. Problemi seri e reali come quelli che vive gran parte di Roma e che il Movimento 5 Stelle non è in grado di affrontare. Ora il sindaco vuole sfrattare chi di quel luogo si è occupato da anni, rendendone uno spazio aperto a tutti, perché possa anch’esso essere trasformato in un bivacco per sbandati, spacciatori e immigrati clandestini. Non lo consentiremo”.
E conclude: “Mi auguro che le persone normali rimaste in questa Nazione ci aiutino in quella che è una battaglia simbolica contro la furia distruttrice dei talebani di casa nostra. La Raggi pensi a ripristinare la legalità e la sicurezza nella città che amministra, se ne è capace, invece di coprirsi di ridicolo con battaglie ideologiche contro i suoi avversari politici solo perché è in difficoltà nella campagna elettorale per la presidenza del Municipio X”.