Gianni Alemanno, segretario del Movimento nazionale per la Sovranità, sabato sarà in piazza a Roma. Perché un corteo contro l’immigrazione selvaggia e per il lavoro?
“Immigrazione e lavoro sono le due principali emergenze nel nostro Paese, i fronti più caldi su cui l’Italia si gioca il suo destino. Oggi abbiamo più di 750 mila persone che sono sbarcate in Italia e che non hanno nessun diritto – né come rifugiati, né come soggetti fragili – di rimanere da noi. Sono un problema enorme sia per l’ordine pubblico delle nostre città, sia perché deprimono il mercato del lavoro. Non è vero che gli immigrati fanno i lavori che gli italiani non vogliono fare, è vero che fanno i lavori che gli italiani non vogliono fare con le stesse forme di sfruttamento. Ovviamente il problema occupazionale in Italia non si riduce a questo, ma rimanda a problemi di sviluppo legati alla nostra mancanza di sovranità nazionale. I Governi tecnici e di sinistra hanno permesso che la finanza internazionale e i fondi sovrani cinesi facessero “shopping” delle nostre imprese e dei nostri marchi, distruggendo il tessuto industriale italiano. I vincoli europei ci impediscono di fare investimenti pubblici, di abbassare le tasse e di aiutare le nostre imprese in difficoltà. Insomma noi parliamo di difendere il “lavoro italiano” non per un antiquato nazionalismo ma per sottolineare che senza la difesa del nostro interesse nazionale non c’è nessuna speranza di uscire dalla crisi economica e di creare occupazione”.
In Europa le destre crescono e arrivano a due cifre in Austria, Francia e Germania difendendo il tema dell’identità e osteggiando l’immigrazione senza regole. Che succede in Italia?
“Succede che ci sono due problemi da risolvere. Il primo è l’equivoco del Movimento 5 Stelle che raccoglie voti di protesta anche su questi temi, ma li porta in un limbo politico privo prospettive di cambiamento reale. I Grillini antepongono ai temi del sovranismo identitario quelli del populismo moralistico, raccontando la favola secondo cui tutti i mali dell’Italia derivano dalla corruzione politica. La corruzione ovviamente deve essere combattuta, come la paralisi burocratica che grava sul nostro paese, ma il guaio più grave è che siamo diventati una colonia dominata dalle potenze della Globalizzazione. Il secondo problema da risolvere è quello interno al centro-destra, dove bisogna costruire l’unità e nel contempo la prevalenza delle idee sovraniste rispetto a quelle genericamente moderate o liberal-popolari. Se riusciremo a realizzare questa prospettiva vinceremo le prossime elezioni e daremo una svolta all’Italia”.
L’immigrazione è sempre affrontata come tema legato alla sicurezza. Sul piano economico l’introduzione della mano d’opera a basso prezzo o con lavoro nero ha cancellato la presenza di lavoratori europei da interi settori, dall’agricoltura la mondo dei trasporti. Come porre rimedio?
“L’immigrazione incontrollata crea innanzitutto problemi di sicurezza, ma, come già detto, deprime anche il mercato del lavoro. Per questo va rifiutata ogni forma di invasione: i flussi migratori devono essere contingentati e condizionati ad una selezione che deve avvenire nei luoghi di origine: dobbiamo far arrivare in Italia solo persone che hanno una prospettiva di lavoro che non fa concorrenza alla mano d’opera italiana. Ma il problema ovviamente è molto più vasto: come sta cercando di fare Trump, bisogna proteggere le nostre imprese e il nostro lavoro dalle delocalizzazioni e dalla concorrenza sleale che derivano dalla mancanza di regole sociali e ambientali che caratterizza i cosiddetti paesi emergenti”.
Il piano Minniti su accoglienza immigrati?
“Il ministro Marco Minniti quest’estate è riuscito a frenare i flussi migratori dalla Libia, realizzando una minima parte di quel blocco navale che noi chiediamo da almeno due anni. Ma bisogna andare avanti su questa strada senza esitazione e ripensamenti, perché – come dimostrano i nuovi sbarchi che arrivano dalla Tunisia – così rischiamo di tornare come prima e peggio di prima. Sul Mediterraneo dobbiamo realizzare quanto la Merkel, Erdogan e Orban sono riusciti a imporre nella penisola balcanica, dove non passa più un solo migrante. Per quanto riguarda l’accoglienza, l’idea di Minniti di dividere i migranti in tanti piccoli centri di accoglienza diffusi sul territorio è assolutamente folle. Si rischia di perdere ancora di più il controllo della situazione. In realtà bisogna pensare al rimpatrio delle 750 mila persone che sono sbarcate in Italia senza nessun diritto a rimanerci: le espulsioni devono essere fatte in massa attraverso delle navi speciali che riportino queste persone a casa loro. Le espulsioni con il contagocce sono troppo costose, oppure si riducono a un semplice foglio di espulsione che permette all’immigrato di dileguarsi nel nostro territorio nazionale”.
Quali movimenti o partiti hanno aderito alla manifestazione?
“Alcuni importanti Parlamentari di Forza Italia che parteciperanno con le loro associazioni, il Vice Presidente del Senato Maurizio Gasparri non potrà essere presente, ma è intervenuto alla conferenza stampa di presentazione della manifestazione. Al corteo ci sarà una delegazione di Noi con Salvini, guidata dal segretario regionale del Lazio Francesco Zicchieri. Ed ancora: il Fronte Identitario rappresentato dal giovane esponente della Lega Vincenzo Sofo, il Movimento Patria con Alfredo Iorio, l’ASI di Claudio Barbaro e altre 24 associazioni e movimenti dell’area di centro-destra. Insomma noi lavoriamo ad una grande manifestazione di popolo oltre le sigle”.
Nelle scorse settimane ha fatto un tour in Puglia. Che riscontro ha dai territori della crescita del Movimento Nazionale?
“Siamo presenti su tutto il territorio nazionale, in molte province siamo la forza di destra più radicata e aggregante. Certo, ci manca una rappresentanza nel Parlamento nazionale per essere pienamente visibili, ma in termini di presenza territoriale non temiamo il confronto con nessuno”.
Con il Rosatellum 2.0 immaginate possibili sinergie programmatiche ed elettorali?
“Certamente: noi vogliamo stare all’interno di un centro-destra unito e dove prevalgano le idee della destra sovranista. Possiamo presentarci con una nostra lista, eventualmente uniti con altre forze che hanno le nostre stesse idee, oppure inserire i nostri candidati in una delle liste maggiori. Noi guardiamo alle forze che rappresentano i valori della sovranità nazionale e popolare all’interno del centrodestra e che devono aggregare ogni energia disponibile, anche per avere una rappresentanza equilibrata su tutto il territorio nazionale”.