1, 7 e 11 ottobre: tre date da tenere a memoria.
Oggi, primo giorno del mese, l’Aeronautica Militare celebra nella base di Istrana (TV) del 51° Stormo il centenario dell’omonima battaglia aerea nel corso della quale il Corpo Aeronautico affronta e mette in fuga caccia austriaci fiondatisi sulle piste d’atterraggio. Caporetto è appena passata, gli eserciti austro-tedeschi avanzano per chilometri e il Regio Esercito è in rotta. Ma non gli aviatori che continuano ad operare per proteggere rifornimenti, manovre e spazio aereo sulla testa delle truppe. Un impegno esemplare celebrato, un secolo dopo, con il volo di velivoli storici in un Air Show al quale parteciperà anche l’Associazione Nazionale Vigilanza Aeronautica Militare, realtà nata nel 2011 e che ad oggi conta migliaia di iscritti i quali, volontariamente, si mobilitano per dare il loro contributo alle manifestazioni istituzionali e per ricordare, al pubblico e non, l’importanza e l’attaccamento al Paese di chi ha svolto, fino al 2004, servizio di leva nel corpo degli avieri VAM dell’Arma Azzurra.
Sulla strada per Istrana potreste fermarmi a Fidenza dove, da sabato 30 settembre, un Aermacchi MB 326 in il livrea dell’AM accoglie gli automobilisti di passaggio. Un monumento dedicato alla Medaglia d’Oro al Valor Militare e asso di Regia Aeronautica e l’ANR Luigi Gorrini scomparso a novembre di 3 anni fa. Un tributo importante ad una persona che, per molti decenni, ha scelto di tenere viva la memoria di un senso del dovere tramandando a chiunque lo incontrasse, senza orpelli e retorica, la determinazione sua e di molti altri commilitoni a proteggere i cieli d’Italia durante l’ultimo conflitto mondiale.
L’11, poi, ricorrono un’altra data e un altro evento molto più recenti rispetto alle due guerre mondiali ma, comunque, sinonimo d’orgoglio per una Nazione che, in età repubblicana, è stata capace di non piegare la testa davanti alle richieste del potente alleato americano. La Crisi di Sigonella, consumatasi fra il 9 e l’11 ottobre 1985, vede italiani e statunitensi confrontarsi, fucile in mano, sulla pista dell’omonimo aeroporto nei pressi di Catania con carabinieri e avieri della VAM pronti a tutelare il diritto di un Paese a prendere decisioni autonomamente, sul suo suolo, senza ingerenze nemiche o amiche che siano. Una vicenda che, tuttavia, non verrà certamente celebrata ma che vale non lasciare nel dimenticatoio, con la speranza che un giorno anch’essa entri di diritto nella memoria collettiva del Popolo italiano.