Roberto Menia, presidente di Futuro e Libertà, ha dato la rotta a quello che resta dell’arcipelago finiano: “A Roma votiamo al ballottaggio Alemanno”. Questa scelta conferma, dopo l’esperimento neocentrista con Mario Monti e Pier Ferdinando Casini, l’inversione di rotta di Fli, che vira verso destra.
Di contro Umberto Croppi, ex assessore finiano nella giunta Alemanno nonché autore del libro “Romanzo comunale” sull’esperienza amministrativa capitolina, ha fatto pubblica dichiarazione di voto per Ignazio Marino del Pd, e ha commentato il risultato elettorale del primo turno con un post che evidenzia la disaffezione dei cittadini romani per la politica: “Quelli che hanno votato sono troppo pochi. Chiunque vinca non potrà cantare vittoria, il suo primo compito sarà quello di ricostruire un rapporto di fiducia da parte dei cittadini”.
“I risultati delle amministrative – ha dichiarato con una nota Menia – hanno dimostrato che Grillo e grillini non sono un’alternativa credibile né responsabile. Il vero vincitore è stato il non voto, che ha certificato l’amarezza e lo sdegno dei cittadini nei confronti di una politica ancora troppo distante. Gli italiani hanno bisogno di certezze, di pragmatismi, di valori ed è per questo che chi ha votato ha optato sostanzialmente per un’opzione bipolare. Su questo dato dovremmo riflettere per cercare di mettere in campo una riforma costituzionale, in chiave presidenziale, e per lavorare a una riunificazione delle destre. In quest’ottica, per il ballottaggio di Roma non possiamo che esprimere il nostro appoggio al Sindaco Gianni Alemanno”.
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