Proprio non ce la fa, Totò Cuffaro, a dire di sì a Nello Musumeci. Tutto questo anche se i popolari fedeli all’ex presidente della Regione Sicilia condannato per concorso esterno alla mafia saranno leali al centrodestra. Chi voterà, allora, Totò vasa vasa? «Vittorio Sgarbi. Mi ha sempre manifestato stima e vicinanza si è candidato. E io non posso non stare vicino a chi il rapporto con me lo ritiene auspicabile. Se altri pensano il contrario, io per educazione ne sto lontano», ha detto l’ex governatore intervistato da Felice Cavallaro per Il Corriere della Sera.
Centrodestra con distinguo, quindi. «Pratico il voto disgiunto – ha detto Cuffaro – Speravo che come governatore corresse l’ex rettore Roberto La Galla. Abbiamo lavorato tanto per lui. Poi Berlusconi, nonostante l’ottimo lavoro di Gianfranco Micciché, si è lasciato convincere da Salvini e Meloni a puntare su Musumeci».
Cuffaro in campagna
Parla di politica, ma non la pratica. Almeno direttamente. Da Cincinnato con l’interdizione dai pubblici uffici, Salvatore Cuffaro opta per la vita bucolica.«La mia vita sta qui, tra vigneti, fichidindia stupendi, basilico, piante officiali in quantità. L’unico problema è lo zafferano. Ci sono le talpe. Un problema con le talpe io l’ho sempre avuto. Non le vedi e ti rodono dentro. Si mangiano i bulbi e non posso difendermi. Perché io sono biologico e non combatto con armi chimiche». Il doppio senso c’è tutto e neanche tanto sottile.