Che incubo. Franck De Boer colleziona il secondo esordio lampo in due anni. Dopo l’addio alla panchina interista, il tecnico olandese costretto a salutare il Crystal Palace. E beffa delle beffe, l’allenatore più promettente (così si dice ancora di lui) della nouvelle vague sarà sostituito da quella vecchia – immarcescibile – icona che è Roy Hodgson.
De Boer ha centrato un record. Negativo. È l’allenatore che per primo, nella storia recente del football d’Oltremanica, viene silurato. Il Crystal Palace, sotto la sua guida, le hanno buscate contro la neopromossa Huddersfield Town in casa, poi in trasferta col Liverpool, quindi di nuovo in casa dallo Swansea e nell’ultimo (e fatale) turno le hanno prese dal Burnley. Sette gol subiti, manco uno segnato. In coda desolato, appaiato al Bournemouth.
A settant’anni, dopo la pessima avventura mondiale alla guida dell’Inghilterra, l’allenatore che fece svendere Roberto Carlos all’Inter e che scassò un talento come il difensore Fresi ostinandosi a metterlo a centrocampo, torna in Premier League. Lo accoglie un tripudio di risolini, se non di vere e proprie pernacchie. Quella testa matta di Joey Barton, uno che non è famoso certo per mandare a dirle, è stato fin troppo chiaro: Roy Hodgson non ha né il carisma né la personalità per far bene. Zac.