EFFEMERIDI 10 Luglio 1978. A Madrid muore il drammaturgo Alfonso Paso.
Nato a Madrid nel 1926 in una famiglia di autori teatrali e di artisti, suo padre era il famoso drammaturgo Antonio Paso, e la madre era l’attrice Juana Gil.
Le prime esperienze teatrali le fece nel Teatro Español Universitario, struttura legata al Sindicato Español Universitario (SEU), l’organizzazione degli studenti falangisti. E nell’ambiente universitario Alfonso Paso ci restò per molto tempo visto che riuscì a laurearsi più volte: in Lettere e Filosofia (specializzandosi in Archeologia), in Medicina e Psichiatria e in Giornalismo.
La sua prima commedia la scrisse nel 1946 e da subito si distinse come autore destinato a rinnovare il teatro spagnolo partendo da commedie caratterizzate da una vena di humor per approdare al teatro di protesta sociale.
Alla fine della vita aveva scritto ben 436 commedie teatrali (rappresentate in Europa e America Latina e tradotte in una ventina di lingue), fu anche il primo autore teatrale ad essere rappresentato a Broadway e alcune delle sue opere ebbero anche versione cinematografica.
Coetaneo, collega di studi e amico di Alfonso Sastre, mentre questi interpretò il socialismo nella sua opera in chiave marxista, Paso, lo fece nel filone nacional-sindicalista.
Sposò la figlia del commediografo Enrique Jardiel Poncela (famoso per il suo “teatro dell’assurdo”), noto anche come intellettuale anti-franchista in esilio per sfuggire alla censura del Regime di Francisco Franco e nonostante all’inizio della Guerra civile fosse miracolosamente sfuggito alla fucilazione da parte de “los rojos” che lo avevano incarcerato.
Alfonso Paso ricevette numerosi riconoscimenti ufficiali per la sua opera, come il Premio Nacional de Teatro e quello della Real Academia Española. Collaboratore di importanti testate come “El Alcázar” e “ABC”, lavorò anche per il cinema e la televisione.
Rimase sempre legato al pensiero di José Antonio Primo de Rivera. (da Effemeridi di Amerino Griffini)