In Francia si voto per elezioni legislative l’11 e il 18 giugno e il partito En Marche! del presidente Emmanuel Macron sta letteralmente dimezzando o polverizzando i consensi della sinistra, da Pse a France Insoumise di Jean Luc Melanchon; il Front National al momento è dato al 18%. Lo scrutinio è suddiviso in circoscrizioni elettoriali: se ne contano 577, di cui 11 all’estero, da cui emergeranno i nomi dei 577 membri dell’Assemblea nazionale, la camera bassa del Parlamento francese. Il sistema elettorale è un uninominale, maggioritario, a due turni. Un candidato può vincere fin dal primo turno se ottiene il 50% più uno dei voti espressi, rappresentanti almeno il 25% degli iscritti. Contrariamente alle elezioni presidenziali, il tasso di astensione quindi è determinante. Se nessun candidato ottiene queste condizioni al primo turno si passa la ballottaggio, al quale partecipano tutti i candidati che hanno ottenuto almeno il 12,5% dei voti. Può quindi accadere che ne passino tre se non quattro al secondo turno. La maggioranza assoluta all’Assemblea nazionale? 289 deputati.
Gli ultimi sondaggi
I sondaggi confermano il partito del presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, La République En Marche come primo con il 29,5% dei voti; i Républicains al 22%, i patrioti del Front National al 18%; la sinistra radicale La France Insoumise all’11,5%; il Partito socialista al 9%. I Verdi con il 3% e il partito comunista con il 2%.