Il primo numero del nuovo anno di Storia in Rete, il mensile diretto da Fabio Andriola, apre con una accoppiata d’articoli dedicati alla storicità della figura di Maria Vergine. Complice il centesimo anniversario delle apparizioni di Fatima, in contemporanea alla messa in onda su TV2000 della serie di documentari della casa produttrice omonima sulla vita della Vergine, Storia in Rete decide di fare il punto su un personaggio che esce dal mito e dalla fede per approdare alla realtà materiale. Cosa si sa realmente della Vergine? Cosa emerge dalle fonti scritte? Cos’è tradizione, fede e folklore e cosa invece dato storico?
Stesso sistema di lavoro che si applica nella impietosa recensione dell’ultimo libro di Mimmo Franzinelli, dedicato ai disertori italiani durante la Seconda guerra mondiale. Una lunga, spietata vivisezione di un saggio che si rivela come una apologia del traditore (purché antifascista o presunto tale) ma inciampa in svarioni, interpretazioni smentite da decenni di storiografia scientifica, perfino in incredibili riletture a rovescio degli stessi documenti citati da Franzinelli.
Di tutt’altra pasta l’inchiesta di Roberto Festorazzi sullo scontro fra il servizio segreto inglese SOE, il cui scopo era “incendiare l’Europa”, e i controspionaggi italiani militare – SIM – e politico – OVRA. Un lavoro certosino che parte dai documenti e racconta di come i tanto blasonati “007 al servizio di Sua Maestà” ce le presero di santa ragione dai servizi italiani, in quella che fu una delle poche vittorie, ma netta e bruciante per il nemico, che il nostro paese colse durante la Seconda guerra mondiale. Una vittoria, tuttavia, del tutto sconosciuta.
Dalla Seconda guerra mondiale al lungo secolo precedente, con il canto del cigno della monarchia asburgica di Francesco Giuseppe. Un imperatore che odiava gli italiani ma che oggi, a cento anni dalla sua morte, molti vorrebbero ricordare ed esaltare anche a sud del Brennero, in un nostalgismo che si spiega solo con l’oblio dei lati più oscuri del lunghissimo regno dell’Asburgo.
Altri due articoli di Storia in Rete invece raccontano il formidabile “Lupin III” francese Albert Spaggiari, il ladro gentiluomo autore della Rapina del Secolo a Nizza nel 1974. Due libri – la sua autobiografia pubblicata da OAKS e la biografia scritta da Giorgio Ballario e finalista al premio Acqui Storia 2016 – riaccendono i riflettori su questo avventuriero, fra crimini, fughe rocambolesche e militanza politica.
E ancora, Horatio Nelson e il sanguinoso (e disonorevole) massacro dei giacobini napoletani nel 1799, Giovanni Raineri, il ministro per la Ricostruzione nel primo dopoguerra (quello che manca oggi davanti alle macerie dei terremoti del Centro Italia) e le origini massoniche della Società delle Nazioni nel 1917: una creatura delle logge francesi ai danni dei nemici tedeschi e degli alleati italiani…