Il 2017 sarà l’anno delle grandi illusioni, destinate però a rimanere tali, senza concretizzarsi. Tutt’altro che inutili, però. Si potrebbe iniziare con le elezioni presidenziali francesi che dovrebbero confermare la grande popolarità di Marine Le Pen ma difficilmente la vedranno trionfare al secondo turno. Tutto è possibile, anche che Fillon – dato per sicuro vincente – sbagli tutta la campagna elettorale. Oppure che la sinistra rinsavisca e scelga, al secondo turno, il programma sociale del FN invece di quello ultraliberista di Fillon. Difficile, tuttavia. Perché la disinformazione insisterà sul “voto repubblicano”: tutti uniti contro i fasho.
E non importa se l’antifascismo, soprattutto in Francia ma non solo, ha lo stesso valore di chi si proclama per Silla o per Mario negli scontri romani. Non importa neppure che in Francia, a differenza dell’Italia, una informazione meno squallida e faziosa cominci a diffondersi, così come i libri di successo politicamente scorretti. Ma la Francia ha Alain de Benoist, l’Italia ha Giuliano Ferrara. Altra illusione, seguita da delusione, è prevista in autunno, quando Angela Merkel sarà riconfermata alla Cancelleria nonostante una buona affermazione di Afd. Non basteranno alcuni attentati compiuti da migranti accolti da Merkel per ribaltare il risultato. Come non basteranno le polemiche tra Cdu e Csu o gli scontri, solo elettorali, tra Cdu e Spd. Tutti insieme appassionatamente, dopo il voto.
La crescita dei movimenti identitari non si arresterà
Dunque un anno “nero” per populisti, sovranisti e affini? Per nulla. Perché comunque si porranno le basi per un’ulteriore crescita, a patto che si eviti la tentazione tutta italiana di sfasciare il giocattolo per non aver vinto. Scissioni, liti, divisioni rappresenterebbero la fine dell’illusione. Si potrà, invece, rafforzare l’esistente, puntando magari ad una collaborazione più strutturata a livello transnazionale. Nel rispetto delle peculiarità di ciascun Paese, ma mettendo in comune esperienze e risorse, valorizzando in ogni Paese le migliori intelligenze della stessa area ma di Paesi differenti.
Le difficoltà dei sovranisti italiani
Perché, in questo scenario di illusioni manca del tutto l’illusione italiana. Sovranisti e populisti nostrani non possono neppure permettersi il lusso di sognare, considerando la loro reale situazione. Incapaci di allargare la propria sfera di influenza perché incapaci di passare dallo slogan ai programmi, alle proposte concrete e fattibili. Una differenza abissale non solo rispetto al FN, ma anche rispetto all’Afd. Ed un eventuale voto anticipato servirebbe solo a rimarcare questa inadeguatezza.