Una lettera immaginaria a FT Marinetti sull’attualità delle intuizioni del fondatore del futurismo
Caro Marinetti,
colmo d’affetto e di devozione Le scrivo di fatti sensazionali, riscontrati nel mio bizzarro viaggio.
Rileggo a distanza di anni queste sue misteriose parole, spericolate e alquanto oscure per i suoi tempi, ben più decifrabili con la coscienza dell’oggi “I movimenti dell’essere umano saranno regolati da tastiere che vibrano sotto le dita di ingegneri, seduti davanti ai quadri di distribuzione”. La rottamazione del concetto di moderazione, sentimento tornato in auge e che in questi tempi moderni incornicia la viltà e l’indecisione, e la forsennata ricerca dell’alta velocità in ogni campo, l’hanno decisamente portata a viaggiar con la mente, percorrendo distanze temporali lontanissime dalla Sua. E’ tutto vero!
Un gergo tipicamente anglosassone concretizza il concetto della sua previsione, il suo è un riferimento certo al cosiddetto “Tablet” o “Smartphone”, strumenti di portata straordinaria, calcolatori rapidissimi, capaci di emettere qualsiasi tipo di suono o melodia, ma sopratutto in grado di contenere tutto il sapere del mondo passato e presente. Lei provi ad addizionare le nozioni e gli argomenti di tutti i volumi della biblioteca della sua amata Alessandria: bene, non vi troverebbe la stessa mole di sapere di quel marchingegno!
La gente di questo tempo non si separa mai dal proprio affarino tecnologico, sembra alienata dal suo illimitato potere e assorta dalle sue molteplici funzioni, ma l’aspetto sorprendente è in quanto Lei ha aggiunto in seguito! “Si parlerà con telefoni senza fili…”, questi apparecchi comunicano fra loro senza alcun tipo di cavo o di altri supporti, a qualsiasi distanza e a qualsiasi orario del giorno. E poi ancora “Si scriverà in libri di nickel, il cui spessore non supera i tre centimetri”, nulla di particolarmente geniale questo strumento moderno, elettronico e munito di un piccolo schermo luminoso, ad Albione lo chiamano “Computer” ma ho già visto prototipi simili nella bottega dell’amico mastro Olivetti.
Leggendo la stampa del posto, ho scoperto che l’attuale Primo Ministro italiano, collodianamente soprannominato da tutti Pinocchio, ha donato denaro all’attuale classe docente per munirli di questi futuristici e dispendiosi strumenti. Che ironia! A quanto pare, caro Marinetti, ha ragione anche qui! Nonostante il progresso e la ricerca, la frenesia e l’elettricità di questo XXI secolo, il professore rimane il fardello del futuro, l’espressione del passatismo in anni di dominazione futurista! Citandola, “Tarli di testi e di teste”.
Con stima e affetto
il suo Mafarka