Dal ’90 ad oggi il numero di richiedenti asilo, in Italia, è aumentato in maniera che definire vertiginoso è ancora poco. S’è passati da poco più di 4mila domande proposte nel 1990 alle oltre 80mila richieste del 2015, con un incremento che in termini percentuali è pari a qualcosa come il 1836%. E di questi, oltre la metà – dopo aver depositato la domanda – risulta poi irreperibile.
I dati del Ministero degli Interni sono contenuti nel quaderno statistico elaborato dalla Commissione Nazionale per l’asilio politico che è stato pubblicato pochi giorni fa dal Dicastero. Diviso in due sezioni, contiene uno studio sulla spinosa questione dell’immigrazione che riporta i dati in possesso del Viminale da ventisei anni a questa parte.
LA TENDENZA IN FORTE AUMENTO
Ciò che colpisce immediatamente è stato il brusco aumento dei richiedenti asilo in Italia che si è registrato negli ultimissimi anni. A fronte di una tendenza che già era in aumento nel lungo periodo preso in considerazione, se tra il 2010 e il 2013 si oscillava tra i 20 e 30mila richiedenti asilo, nel 2014 sono giunte al ministero oltre 60mila richieste bissate, l’anno dopo, da ulteriori 83mila e passa incartamenti. Nel 1991, che fu di per sè un anno di completa emergenza per le istituzioni (ricordate la nave Vlora che attracca al porto di Bari con oltre ventimila albanesi in fuga dall’ex regime di Hoxha?) giunsero al Ministero 28.400 domande d’asilo, proposte per lo più proprio dalla comunità albanese (21.404). Dopo quell’anno ci fu un periodo praticamente “morto” se pensiamo ai dati di oggi. Nel 1992 furono poco più di 2mila le richieste (oltre la metà da parte di rumeni) fino a giungere al picco – in basso – raggiunto nel 1996 quando le proposte d’asilo inoltrate alle autorità italiane furono meno di mille, per la precisione 844.
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DA DOVE ARRIVANO
È, infine, solo di recente che l’Africa ha raggiunto il poco invidiabile primato di essere il continente dal quale maggiormente fuggono i richiedenti asilo. Il punto di rottura definitivo è nel 2006, fino a quell’anno gli incartamenti arrivavano perlopiù da cittadini dell’Est Europa o dell’Asia. Furono, allora, più di 6mila (su 10026 totali) le richieste provenienti da profughi provenienti dal Continente Nero.
Nel 2015, a fronte di 83.970 richieste, ben 51.629 riguardano esuli africani. Che fuggono da Nigeria (18.174), Gambia (8.022), Senegal (6.386), Mali (5.455). La fuga verso l’Italia interessa anche rotte europee. Rilevante il dato dei profughi ucraini, che hanno presentato 4.653 richieste. Insospettabile – ma fino a un certo punto, però – il flusso dei 358 cinesi in fuga dal Paese del Dragone. Sono dieci in più dei kosovari che hanno scelto di chiedere ospitalità all’Italia, che nel 2015 sono stati 348. Imponente il flusso dall’Asia. Dal Pakistan arrivano 10.403 richiedenti asilo nel 2015, dal Bangladesh 6.056 e dall’Afghanistan 3.975.
SOLO UNO SU DIECI E’ DONNA
Un dato che salta subito all’occhio è che il Ministero ha registrato una sproporzione, rilevantissima, tra le domande presentate da uomini e donne. I maschi che chiedono asilo in Italia, nel 2015, sono 74.280 mentre le donne sono poco più del 10% del totale attestandosi sul numero di 9.690. Nel 2014 il dato, su un totale di circa 63mila domande, faceva registrare praticamente lo stesso sbilanciamento tra i sessi. Gli uomini hanno presentato 58.703 domande a fronte delle 4.753 proposte dalle donne.