• Home
  • Il Clan
  • Privacy Policy
  • Contatti
martedì 28 Marzo 2023
No Result
View All Result
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
Home Politica

Il caso. L’esecutivo Letta? Sembra il governo Berlusconi con qualche ministro democrat…

by Antonio Rapisarda
27 Aprile 2013
in Politica
0

letta«Ecco il governo Berlusconi». È una delle battute più amare per il popolo di sinistra che condivide tutta la sua frustrazione su facebook (ma la formula viene rilanciata anche da Enrico Mentana), già pochi istanti dopo la lista dei ministri snocciolata dal capo del governo incaricato Enrico Letta.

«Freschezza». Così invece Giorgio Napolitano ha definito la caratteristica fondamentale, a suo avviso, del nuovo governo da lui fortemente voluto. E in effetti la foto che verrà scattata tra qualche ora, dopo il giuramento, è quello di un esecutivo che si presenta senza troppe rughe da correggere con Photoshop. Quest’ultimo aspetto è il prezzo che i partiti hanno dovuto pagare all’ansia di nuovismo, da una parte, e al grillismo, dall’altra. Il dato politico, invece, è tutt’altro. Napolitano, gongolante come un ragazzino che sa di averla fatta grossa, lo ha precisato: «Questo è un governo politico», senza formule, senza “scadenza” quindi. Ciò significa che, nelle intenzioni del regista, questa compagine dovrà durare: si allontana così l’ipotesi di un’esperienza breve, di una “parentesi”.

Saranno “larghe” e anche “lunghe” queste intese nelle intenzioni dei suoi animatori. E su queste si staglia come vero vincitore proprio Silvio Berlusconi, per una serie di motivazioni. La prima è che, come aveva richiesto, le caselle riempite dal Pdl sono tante e pesanti: riempite, oltretutto, da alcuni dei suoi uomini (e donne) di fiducia. A partire dal “vice” di Letta che sarà Angelino Alfano nominato anche ministro degli Interni, da Maurizio Lupi alle Infrastrutture e da Gaetano Quagliariello alle Riforme costituzionali. Accanto a questi due donne vicinissime a Berlusconi come Nunzia De Girolamo alla Politiche agricole e soprattutto Beatrice Lorenzin alla Salute. Una compagine pesantissima sulle sorti politiche del governo. Berlusconi ha poi ottenuto che nessuno dei “big” figurasse nel nuovo governo: dato che per la sua figura troppo ingombrante posto non ce ne sarebbe stato.

Ma non finisce qui. Berlusconi ha vinto anche perché le altre caselle importanti non sembrano essere troppo “sgradite”. Aver affidato alla Giustizia ad Anna Maria Cancellieri, ad esempio, se non rappresenta proprio un nome vicino al centrodestra sembra comunque una rassicurazione “istituzionale” rispetto alla questione delle questioni: i processi a suo carico. Qualche problema potrebbe esserci con i nomi dei tecnici: con Fabrizio Saccomanni all’Economia (suggerito dal Colle), ma la presenza dei “montiani” non sembra così ingombrante. La scelta di Emma Bonino agli Esteri, poi, si innesta come tentativo di conciliazione con i grillini ai quali, in fondo, non sarebbe dispiaciuta dato che era una delle preferite per le “quirinarie”. Una mossa furba, che qualifica tutta l’intatta capacità e la fantasia politica di Re Giorgio.

Fin qui i vincitori. Grande sconfitto, invece, è proprio il Pd. Che non solo non riesce a piazzare alcuno dei suoi uomini nei dicasteri più importanti. Ma che esce oltretutto pesantemente sottodimensionato (quasi umiliato) dalla lista del suo stesso premier. Non bastano di certo Dario Franceschini (ministro senza portafoglio), il giovane turco Andrea Orlando all’Ambiente, il renziano Graziano Delrio agli Affari regionali e l’ex sindaco di Padova Flavio Zanonato (assieme a Massimo Bray alla Cultura e alla canoista Josefa Idem allo Sport) a rassicurare chi, fino a qualche giorno fa, fantasticava un “governo del cambiamento”. Una punizione a tutti gli effetti, questa, che porterà tutt’altro che una ventata di tranquillità in casa Pd. Sanno benissimo in largo del Nazareno, infatti, che sarà complicato adesso spiegare a una base in stato di choc la coabitazione in “minoranza” con l’odiato Berlusconi. A maggior ragione se è vero che ogni dissidente che non dovesse votare la fiducia a questo governo verrà cacciato. Ne vedremo delle belle allora. Proprio in casa dei “non vincitori”.

Antonio Rapisarda

Antonio Rapisarda

Antonio Rapisarda su Barbadillo.it

Visualizzazioni: 0

Related Posts

Utero in affitto e il passaggio dal Nomos della Natura a quello della Tecnica

Utero in affitto e il passaggio dal Nomos della Natura a quello della Tecnica

23 Marzo 2023
Quarant’anni dopo i Verdi (in Italia) non sono mai decollati

Quarant’anni dopo i Verdi (in Italia) non sono mai decollati

21 Marzo 2023

La lettera. La transizione ecologica e gli abbagli pericolosi (come il ponte sullo Stretto)

Sinistra alla ricerca di un’identità

Mughini: “Perché sono favorevole a intitolare una strada a Giorgio Almirante”

L’intervento. La globalista Schlein e la sinistra chic contro l’identitarismo della Meloni

Il focus (di G.Malgieri). La destra profonda e la stagione del conservatorismo

L’intervento. Barcaiuolo: “Col sì del Senato stop alle Ong che speculano sui migranti”

Regionali. Fdi trascina il centrodestra alla vittoria in Lombardia e Lazio

Più letti

  • L’intervista. Cabona: “Sigonella? Craxi con ‘no’ alle ingerenze Usa voleva chiudere il dopoguerra italiano”

    Viaggi&Patrie/10. Cabona: “Ma non abbiate lo sguardo dei neo-colonizzatori, dei maestrini dell’Occidente”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Alain de Benoist: “La questione identitaria e la modernità”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • StorieDi#Calcio. Pietro Michesi il romano de Roma che castigò la Lazio (col Catanzaro)

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Alain de Benoist: “Distinguere l’Ue dall’Europa e sognare un Nomos della terra multipolare”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Giornale di bordo. Fenomenologia di Elly Schlein (farà del Pd un partito radicale di massa)

    0 shares
    Share 0 Tweet 0

Seguici su Facebook

Siti amici

  • 10 righe dai libri
  • Appennini di Gian Luca Diamanti
  • Arianna Editrice
  • Associazione Eumeswil Firenze
  • Calcio e statistiche
  • Diretta.it
  • Eclettica edizioni
  • Finanza Sexy
  • Hamelin Prog – Progressive Rock Magazine
  • Il blog di Roberto Perrone
  • Il diario del gigante Paolo Isotta
  • L'eminente dignità del provvisorio
  • linkiesta
  • melascrivo
  • Polémia
  • Rivista Visio
  • SilviaValerio.it
  • Storia in rete
Facebook Twitter Instagram

“All’orizzonte di quell’oceano ci sarebbe stata sempre un’altra isola, per riparsi durante un tifone, o per riposarsi e amare”.
Hugo Pratt

Barbadillo è un laboratorio di idee nel mare del web che, a differenza d’altri, non naviga a vista. Aspira ad essere un hub non conformista, un approdo libero nel quale raccogliere pensieri e parole e dove donne e uomini in marcia possono fermarsi a discutere insieme di politica, ecologia, musica, film, calcio, calci, pugni e rivoluzione.

Ultimi articoli

Giornale di Bordo. L’uso politico della storia e gli strali di Pannella contro i partigiani (per Via Rasella)

Giornale di Bordo. L’uso politico della storia e gli strali di Pannella contro i partigiani (per Via Rasella)

27 Marzo 2023
L’asse Russia-Cina e la marginalità dell’Europa

L’asse Russia-Cina e la marginalità dell’Europa

27 Marzo 2023
Il latino nell’era 4.0 conferma la forza dei “classici”

Il latino nell’era 4.0 conferma la forza dei “classici”

27 Marzo 2023

Ultimi commenti

  • Francesco su Giorgia Meloni al congresso Cgil: l’attenzione al lavoro cardine della destra sociale
  • Guidobono su Utero in affitto e il passaggio dal Nomos della Natura a quello della Tecnica
  • Valter Ameglio su Utero in affitto e il passaggio dal Nomos della Natura a quello della Tecnica
  • Internazionale Milano su Si fa presto a dire “piano Mattei”: lo sguardo dell’Italia verso Sud
  • pasquale ciaccio su Si fa presto a dire “piano Mattei”: lo sguardo dell’Italia verso Sud
  • pasquale ciaccio su Utero in affitto e il passaggio dal Nomos della Natura a quello della Tecnica
  • Pruzzo su “Sotto la cupola del vero” sulla strada della Tradizione

with by amdotcom

No Result
View All Result
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Questo sito utilizza cookie per fornirti la migliore esperienza di navigazione. Se continui nella navigazione acconsenti all'uso dei cookie.OkLeggi di più