«Un governo snello e sobrio nella sua composizione, che sia in grado di dare risposte fin da subito», Enrico Letta non vuole perdere (altro) tempo. Così, dopo aver concluso, a tempi record rispetto alla versione di Bersani, le consultazioni ha fatto sapere che entro domani scioglierà la riserva.
Dopo giorni di grande tensione e forti polemiche i toni sembrano calmarsi. E se da un lato dal Pd arrivano dichiarazioni di collaborazione e apertura ad un governo Letta dall’altro sembrano rientrate le ipotesi di espulsione dal partito per i dissidenti. Per Alessandra Moretti – ex fedelissima di Bersani – «oggi a Letta va dato il massimo del sostegno». E sulla tenuta del partito assicura: «Sono certa che riusciremo a dare prova di responsabilità senza dividerci». Meno entusiasta sull’esito Andrea Orlando in quota “giovani turchi”: «Saremo leali con Letta ma serve un governo innovativo». E se per Deborah Serracchiani Letta è «l’ultima Chance», molto ottimista è il sindaco di Firenze Matteo Renzi che in una lunga intervista televisiva rassicura: «Credo che verrà fuori un bel governo. Il presidente incaricato sta lavorando bene con il sostegno delle forze politiche e del presidente della Repubblica. Sono certo che la stragrande maggioranza voterà si alla fiducia e se qualcuno non lo farà ci sono le sedi opportune per la discussione». Sulla ipotesi espulsione commenta: «Lo vedrà il Pd ma è evidente che è un problemino».
La giornata dell’ottimismo contagia il Pdl dove Silvio Berlusconi, appena rientrato in Italia dove ha convocato lo stato maggiore del Pdl per discutere la formazione del nuovo governo (dal quale esclude la sua partecipazione), ha subito commentato positivamente l’ipotesi di un governo Letta: «Il Governo si farà». Positive anche le parole del Capogruppo Pdl alla Camera Renato Brunetta: «L’incontro è andato benissimo. È una persona competente che ha la capacità di ascoltare».
Tutti d’accordo? Ancora dubbi in casa della Lega. Secondo Roberto Calderoli «la fiducia dipende dal programma e se ci saranno i nostri 3 punti». Contrari Fratelli di Italia che non credono al progetto, mentre Sel di fatto ha sconfessato da giorni l’alleanza della “non vittoria” con il Pd. Non si placa nemmeno Beppe Grillo che lancia un nuovo duro attacco dal suo blog: «Con questi non ci mescoleremo mai. Il governo che sta nascendo è solo un’ammucchiata. I partiti hanno evitato una Caporetto e si sono rinchiusi in un bunker tutti assieme appassionatamente. È amore ormai».
Intanto oggi il Financial Times ha commentato la situazione italiana affermando che «Letta dovrebbe essere realistico sulle sue priorità mettendo davanti le riforme politiche rispetto a quelle economiche». Il quotidiano britannico afferma che «è vero che l’Italia ha bisogno di crescita ma i programmi dei partiti sono troppo differenti e sarebbe difficile costruire un consenso. Pd e Pdl potrebbero invece facilmente cambiare la legge elettorale e ridurre i costi della politica tagliando il numero dei parlamentari e superando il sistema bizantino del bicameralismo».