Fresco di stampa per le edizioni LB (in distribuzione presso la libreria Quintiliano di Bari) proponiamo ai lettori di Barbadillo Il Natale del Villaggio Trieste, un grazioso libricino curato dall’avvocato Paolo Scagliarini, che comprende un suo racconto di Natale, ambientato in quella parte non troppo conosciuta della città di Bari, posta tra la Fiera del Levante e lo stadio della Vittoria, che è il Villaggio Trieste.
Completano il volumetto una serie di ricette/ricordi di alcuni residenti e due autorevoli commenti su icone natalizie. Il Natale del Villaggio Trieste segue un’altra pubblicazione, “Villaggio Trieste Bari, 1956: una terra di esuli in patria?”, sempre edita da LB e curata da Paolo Scagliarini con un bel corredo di foto e testimonianze, dove si racconta la storia del Villaggio Trieste, il cui complesso edilizio sorse nel 1956 per dare finalmente una sistemazione a decine di famiglie di profughi italiani dell’Istria, della Dalmazia, della Grecia, della Turchia che dalla fine della guerra e fino ad allora avevano vissuto nei centri di raccolta e che con sé erano riusciti a portare poco o niente.
Anzi, come scrive con tocco felice e poetico Scagliarini, portavano con sé “un baule pieno di albe e di tramonti, di profumi , di suoni indimenticabili e le chiavi di una casa che non avrebbero più riaperto.” Il racconto del Natale a Villaggio Trieste pesca nei ricordi dell’autore, si svolge nei giorni della vigilia di Natale, presumibilmente intorno al finire degli anni ’70, quando era studente liceale.
Con uno stile giornalistico, scorrevole, Scagliarini ci descrive squarci di vita quotidiana, di residenti che sono i veri e propri personaggi di questo racconto corale, di profumi, di impressioni ora gioiose, ora buffe, ora malinconiche, rievocando quella che è una vera e propria comunità in miniatura. Citiamo una per tutti, la signora Lina adorata dai gatti del quartiere. Ma non manca nemmeno il ricordo legato ai drammatici eventi bellici, quando i profughi dalla Dalmazia e dall’Istria a Bologna furono oggetto di atti di stupida intolleranza da parte di persone accecate dall’odio ideologico, che preferivano buttare il latte sui binari piuttosto che darlo a loro. Ma ricordiamoci, come l’autore sottolinea, che “la notte di Natale si passa a tavola in compagnia delle persone che amiamo” e che alla messa si va tutti incontro al Bambino che viene.
“Il Natale del villaggio Trieste” di Paolo Scagliarini, pp.64, euro 6, LB