“Io sono dell’opinione che la vita appartenga alla comunità, e fintanto che vivo è un mio privilegio fare per essa tutto quello che mi è possibile.”
George Bernard Shaw
Quanto descritto nella citazione può rappresentare il pensiero dominante di coloro che hanno deciso di collaborare con la rete di 1000 Patrie e sono intervenuti al campo quadri di Assisi; due giorni preparati magnificamente dalla splendida realtà guidata da Riccardo Merolla e che ha visto la presenza del dirigente regionale della Lega Nord Alessandro Tassi. Il titolo dell’iniziativa “Noi Disegniamo l’Italia” è la sintesi di quanto abbiamo elaborato per tornare a contare nel paese. Oggi mancano le posizioni rappresentate dalla nostra rete e in un “ambiente” di destra diviso, rissoso, lacerato da stupidi personalismi e dalla sindrome da ducismo ecco un nuovo modo di fare politica rappresentato dal “laboratorio 1000 PATRIE”.
Dal 28 febbraio a oggi abbiamo incrementato moltissimo la nostra rete tanto che la necessità di un incontro per elaborare la strategia politica era inevitabile. Al campo si è confermata la figura di Vincenzo Sofo come portavoce della rete a livello nazionale. La sua figura è importantissima, ha meno di 30 anni è un militante della Lega apprezzato da Matteo Salvini tanto che a Dresda all’incontro di Pegida è andato in rappresentanza della Lega Nord. Una garanzia per Matteo Salvini come per 1000 Patrie.
Il campo ha visto la nomina di diverse figure come referenti territoriali per coordinare le realtà che collaborano. Mi viene in mente Francesco De Noia in Puglia che come portavoce regionale ha già iniziato a collaborare con il nostro amico Rossano Sasso, coordinatore di Noi Con Salvini. O In Sicilia dove Costanza Messina assieme a Nicola Barbera stanno lavorando alla costruzione di un gruppo efficiente per un importante incontro del “Capitano” a Messina. E che dire della Calabria? L’incontro a Vibo Valentia con Pietrangelo Buttafuoco ha dimostrato la nostra presenza regionale in modo inequivocabile; rappresentanti da tutte le province pronti a tornare a fare politica come in passato e, soprattutto, portando avanti i giovani e le idee. Non più le persone.
“Il bene che assicuriamo per noi stessi è precario e incerto fino a quando non viene assicurato a noi tutti e incorporato nella nostra vita comune”.
Laura Jane Addams
Il nostro modo di fare politica è innovativo e si sviluppa su piani differenti riuscendo così a coinvolgere figure varie e contribuendo realmente a veicolare messaggi e idee nel tessuto sociale. La figura di Hossein Zakipour, per esempio, è importantissima. Un mussulmano iscritto alla Lega e referente del Talebano preparatissimo sull’Isis avrà un ruolo molto importante in questi mesi. L’incontro sulla “geopolitica del caos” dove hanno parlato il giornalista Marco Petrelli, l’editore Lorenzo Vitelli e il nostro Daniele Frisio definiscono l’elevata preparazione degli appartenenti alla rete di “1000 Patrie”. Dopo avere lanciato “100 città per la famiglia” il collaborazione con la Regione Lombardia stiamo preparando degli appositi incontri per spiegare bene le differenze tra Islam Sciita, Sunnita e le sue diverse interpretazioni.
Tutto è iniziato il 28 febbraio a Roma e da allora, assieme a Fabio Sabbatani Schiuma, una vera macchina da guerra per quanto riguarda la militanza, è stata fatta molta strada e i risultati delle nostre iniziative sono visibili a tutti. A Roma stiamo dando il nostro contributo che da subito è stato riconosciuto dal senatore Gian Marco Centinaio.
Ad Assisi sono intervenuti con la loro presenza e le loro idee anche i militanti di “Progetto Nazionale” struttura che fa capo a Piero Puschiavo, il gruppo era guidato da Emilio Giuliana; questa loro partecipazione è importante per diversi motivi ma quello che mi piace sottolineare è l’importanza “politica” della loro presenza e di quanto stiamo creando in Italia. Oggi non ci sono più scuse, chi vuole realmente contribuire alla veicolazione delle nostre idee e delle nostre istanze deve aggregarsi alla rete, al contrario verrà visto come il solito gruppo interessato a interessi di parte.
Le conclusioni di Vincenzo Sofo: “Simone Di Stefano ha detto bene: 1000 Patrie ha come vocazione la valorizzazione dei territori locali intesi come Patrie. Ma ritengo che proprio questa debba essere la missione di un progetto autenticamente identitario, soprattutto se si vuole costruire un’alternativa al mondo iperglobalizzato. D’altronde lo stesso pantheon del mondo identitario nostrano è costellato da personaggi (Evola, Romualdi, Rauti, ecc.) non certo nazionalisti; questo pantheon dunque può essere il miglior presupposto dal quale partire, anche con lo stesso Di Stefano, per creare una nuova sintesi”.