Pubblichiamo un estratto de “Un po’ per celia e un po’ per non morir…“, l’autobiografia appassionata di Ettore Petrolini, attore, sceneggiatore, scrittore comico, tra i massimi esponenti dell’avanspettacolo italiano (Edizioni di Ar)
“Strano – rispose Gino – ma la marchesa è un’entusiasta, dico, letteralmente, entusiasta, della sua arte, del suo teatro. Sere or sono era da lei in palco con il conte Gerusalemmi Liberato e Pussy Tareffe. Si sono divertiti un mondo a sentire quella sua commedia… aspetti… come si chiama… aspetti…
- E chi se move?
Gino Eretto naturalmente attendeva che gli sciorinassi l’elenco delle mie commedie per fargli pescare un nome qualunque.
- Senta – gli dissi – io ho poco tempo da perdere; non le sembra che queste chiacchiere lo allontanino dallo scopo della sua visita? È già tardi e debbo vestirmi e poi truccarmi. –
- Ha ragione, commendatore, mi perdoni; si tratta di un’intervista per il mio giornale; ma non la solita intervista, qualche cosa di nuovo, con un artista come lei, popolarissimo, esilarantissimo, eccezionale, speciale, mondiale. Ma sì, dopo le recenti tournèes all’estero, internazionale…-
- Continui pure su questo tono. Andiamo a ruota libera. –
- Mi permetto di farle qualche domanda un po’ astrusa, un po’ originale, un’idea nuova: secondo lei, commendatore, qual è il film di Greta Garbo che ha più interessato il pubblico italiano? –
- Non lo so. –
- Scusi, commendatore, un’altra domanda e poi la lascio libera: crede che la carioca riuscirà a uccidere il tango? –
- Senta, dia l’appuntamento a qualche altra idea perché quelle che le sono venute fino ad ora non servono a niente. Ora mi domandi se mi piacciono più li carciofoli a la giudia o li broccoli all’agro. Domando e dico che male le ho fatto per volermi immiserire a questo punto; mi faccia il favore, butti via subito quel libretto e quella matita… Lei meriterebbe proprio che la trattassi male, e invece, guardi, ho finito di scrivere adesso qualche cosa che non è certamente il capolavoro del pensiero umano, e forse non ha il fascino del tango e della carioca… comunque pubblichi sul suo giornale, e se non avrà il consenso di tutti non darà fastidio a nessuno. Pubblichi così, senza commenti; la prego, legga ad alta voce. Sentiamo l’impressione. –
Gino Eretto prese il foglietto, si collocò la caramella (di vetro semplice) all’occhio e lesse:
- I principali tratti del mio carattere?
Allegretto ma non troppo.
Qualità che preferisco in un uomo?
La grandezza.
La mia qualità preferita?
La conversazione intelligente.
Il mio principale difetto?
Raccontare i fatti miei.
L’occupazione che preferisco?
Attaccare quadri, riordinare libri.
Il mio sogno di felicità?
Quello degli altri.
Qual è la mia più grande paura?
Quella di domani.
Che cosa vorrei essere?
Tutto quello che sono gli altri più di me.
Il paese dove vorrei vivere?
Quell’altro.
Il colore che preferisco?
Il rosso.
Il fiore che preferisco?
Tutti.
L’animale che preferisco?
Il gatto.
Il mio prosatore preferito?
Benvenuto Cellini.
Il mio poeta?
Gioacchino Belli.
L’autore teatrale che più amo?
Molière.
Il critico teatrale che preferisco?
Quello non autore, oppure autore di almeno una commedia che trionfi in tutti i teatri del mondo.
I registi che più apprezzo?
Palladio e Bibbiena.
Il mio musicista?
Rossini.
Il mio pittore?
Francesco Goya.
La bevanda che più mi piace?
L’acqua.
I miei nomi favoriti?
Quelli delle persone alle quali ho voluto bene.
Ciò che aborro maggiormente?
La menzogna.
Il fatto militare che più mi ha sbalordito?
Addis Abeba.
L’uomo di governo che più stimo?
Il Duce.
Il dono di natura più grande che avrei voluto avere?
Essere musicista.
Come preferirei morire?
Il più tardi possibile, sul palcoscenico, tra gli applausi. –
Terminato di leggere tra l’impacciato e lo stupito, balbettò:
- Bellissimo, bellissimo, interessantissimo, fantastico, colossale, spassoso, svagato, ma non è il genere per il nostro giornale: noi abbiamo un pubblico eccezionale, ultra-moderno.”
* “Un po’ per celia e un po’ per non morir…“, di Ettore Petrolini (Edizioni di Ar 2015, collana Il Cavallo alato, pp. 234, euro 17 per ordini: info@libreriaar.com)