Hortus Conclusus è un romanzo sentimentale di provincia, anzi di campagna, fortemente reazionario, antimoderno, romantico, scritto però con uno stile lontanissimo dai paciosi luoghi comuni e dalla tradizione letteraria riguardante il grande fiume e la “bassa”. Insomma, tra le righe nessun piccolo mondo antico con olografie connesse da rimpiangere. In fondo Guglielmo, il protagonista, è uno snob maschilista, un disilluso “rovinato dalle buone letture”, che si aggrappa allo stile, rifugiandosi nel microcosmo padano ma restadone fondamentalmente alieno, uno straniero nella sua piccola patria. Mentre legge L’uomo senza qualità di Musil, in osteria, fuma e beve, attratto dalla bella cameriera. La contrapposizione fra luoghi e persone si dimostra fallace e l’unica soluzione sembra quella di procedere in un cul de sac riduzionista: dal piccolo paese alla frazione, da quest’ultima al nulla solitario degli argini, color verde e maron. Fanno comparsa, nella storia, letture parallele e rimandi a Céline, Proust, Montherlant, Ceronetti, Bene, Ciampi, Bloy, Huysmans, ma pure Vasco Rossi.
Edito da NFC edizioni di Rimini, il volume è accompagnato da disegni inediti di Dario Moretti.
Nelle librerie e su tutte le piattaforme dal 29 marzo. E’ acquistabile qui.