Un volume di non semplice lettura questo di Alejandro C. Tarruella dedicato alle vicende del gruppo argentino “Guardia di Ferro” dalla caduta del governo Peron per il golpe militare nel 1955 fino agli inizi del nuovo secolo ( l’edizione argentina è del 2005 ) e destinato a un pubblico che abbia conoscenza della storia del Paese ispano-americano.
La varietà degli eventi ( dall’esilio di Peron a Madrid e al suo trionfale ritorno in Patria nel 1973 con il 62,7 % dei voti, dalla morte di Peron al debole governo di Isabelita , dalla dittatura militare al governo Kirchner) unita alla complessità della politica argentina e alla particolare eterogeneità del movimento giustizialista giustificano il giudizio sulla difficoltà di lettura che viene peraltro agevolata dal ricchissimo apparato di note.
La “ Guardia di ferro” nacque nei primi anni ’60 come organizzazione giovanile del Comando Superior Peronista assumendo la denominazione del movimento di Codreanu ma senza subirne l’influenza ideologica. Anzi ponendosi nell’ala sinistra del peronismo.
Le relazioni dirette con Peron,l’adesione del Frente Estudiantil Nacional (FEN), originariamente vicino a posizioni di socialismo nazionale,la morte dell’ormai vecchio leader tre volte Presidente,come il particolare rapporto con l’Ammiraglio Massera sono oggetto dell’attento studio di Tarruella.
L’uccisione di Aramburu, l’assassinio del leader sindacale peronista Rucci, il massacro di Ezeiza influirono notevolmente sulle posizioni della Guardia di Ferro che sul piano politico mutò il proprio posizionamento ponendosi nel “centro” peronista mentre su quello dottrinale assunse una forte connotazione religiosa giungendo nella sua ultima fase ad avere rapporti stabili con Comunione e Liberazione anche grazie l’intermediazione di Jorge Bergoglio.
Conosciuto nell’ambito nell’ ambito dell’ Università El Salvador “…dove i gesuiti avevano almeno due linee: una che andava verso la formazione dei Montaneros….l’altra con a capo Iorge Bergoglio, sacerdote peronista vicino alla Guardia di Ferro, che arrivò all’arcivescovado dopo aver operato in favore di molti militanti negli anni della dittatura” ( pagina 80) il Cardinale Bergoglio mantenne una qualche relazione con il movimento tanto che secondo Ana Colotti (filosofa e coordinatrice della Commissione Peron al Congreso de la Nacion) ( pagina 151) avrebbe portato a conoscenza del Vaticano il pensiero della filosofa peronista e “guardista” Amelia Podetti che distanziandosi dalla razionalità illuminista prospetta l’unità della fede e della ragione, contestando quest’ultima come unica categoria nella costruzione della conoscenza (cfr la lettera enciclica di Papa Giovanni Paolo II “ Fides et Ratio” ).
Rapporti quelli con il futuro Pontefice che non si limitarono alla sfera intellettuale tanto che a pagina 199 si cita il caso di “Tito” Bacman,militante della Guardia di Ferro e amico di molti montoners, che dichiara: “so che ho salvato la pelle grazie a Bergoglio”.
Alejandro C. Tarruella
La guardia di ferro argentina- Da Peron a Kirchner-
Edizioni Settimo Sigillo
Euro 26
Rucci, come prima Vandor, rappresentava la destra sindacale peronista e venne ucciso dai peronisti montoneros di sinistra. Nel testo ciò non mi pare chiaro.