Beppe la vuole “permanente” la sua rivoluzione targata 5 Stelle. Non gli sta bene aver conquistato un terzo degli elettori: deve proseguire fino al 100%. Per questo gli sta bene il caos, ossia l’indecisione dei partiti di fronte allo stallo che essi stessi hanno creato. A Beppe non sta bene, invece, che i suoi grillini si ostino a non comprendere la lezione tutta radicale del suo progetto politico. Ecco allora, per chiarire ancora una volta la linea, un post sul suo blog dal titolo eloquente: “Perché hai votato M5S?”.
E giù una serie di domande “stile Berlusconi” tali da dimostrare l’incompatibilità tra Pd-Pdl e il Movimento 5 Stelle: «Per fare – chiede – un governo con i vecchi partiti? Per discutere con il pdmenoelle di programma quando quello del M5S è il suo esatto contrario? Per fare la Tav, la Gronda e gli inceneritori di Bersani? Per seppellire MPS sotto il tappeto pdimenoellino, il più grosso scandalo finanziario della Repubblica? Per non fare nessuna legge contro il conflitto di interessi? Per permettere l’ingresso nel Tribunale della Repubblica di Milano dei parlamentari del Pdl a difesa di Berlusconi? Per vedere ogni giorno le solite facce degli esponenti dei partiti che hanno rovinato il Paese?». Insomma «se hai votato per il M5S anche soltanto per uno di questi punti, allora hai sbagliato voto. Mi dispiace».
Così parlò Grillo. Troppo avanti, con tutta probabilità, per i suoi grillini che – di fronte all’allarme dei mercati, ai dati Istat sulla disoccupazione e alla faccia preoccupata di Napolitano – iniziano a tremare come dei “responsabili” qualsiasi. Tanto da organizzarsi in una piccola fronda che ha osato alzare il ditino contro il leader: il vero sogno erotico di Bersani versione “alla ricerca del governo perduto”. Ma come – diciamo noi – questi grillini in Parlamento non dovevano portare la decrescita felice? Che cosa vuoi che sia allora lo spread, la crisi, l’euro se non la dimostrazione dell’intima crudeltà dell’impianto dello sviluppo occidentale? Proprio dal caos dovrebbe nascere il sogno di Casaleggio & co, no?
Eppure è bastato qualche “vaffa” lanciato da alcuni contestatori davanti a Montecitorio che segue quelli (i temutissimi “troll”) sul blog per creare un vero caso di coscienza all’interno della truppa dei 5 Stelle. Che non solo, a quanto pare, devono chiedersi perché abbiano votato M5S. Ma addirittura perché si sono fatti eleggere con il M5S. Ha ragione Beppe Grillo: prima di entrare in campo, lo avete letto almeno il programma?