Il 20 giugno si svolgerà il Family Day, promosso dal comitato “Proteggiamo i nostri figli” a Roma, un evento che negli anni è sempre stato molto partecipato in Italia, ma che quest’anno si prospetta come evento chiave del mondo cattolico, data l’imminenza della discussione e forse approvazione parlamentare del DDL Cirinnà sui matrimoni gay.
I cattolici stessi però non si muovono univocamente all’interno del dibattito, basti pensare che si registrano voci di dissenso totale da parte di monsignor Galantino, segretario generale della Cei, mentre pare che il Cardinal Ruini si sia attivato personalmente per la riuscita dell’evento. Fra le alte sfere c’è quindi fermento che si ripercuote sul mondo delle associazioni.
Recentemente Comunione e Liberazione ha emesso un comunicato in cui dichiara la propria defezione dall’evento, chiedendosi se al giorno d’oggi lo strumento della manifestazione sia quello corretto, nell’ottica del dialogo fra le parti, citando proprio Galantino. “Non crediamo che in questo momento storico siano le manifestazioni di piazza a cambiare la concezione dell’uomo implicita nei nuovi diritti. Come ha dichiarato recentemente il Segretario CEI monsignor Nunzio Galantino, «il problema è la ricerca della verità su ciò che riguarda l’uomo. Un cristiano che si mette “contro” qualcuno o qualcosa già sbaglia il passo. A me piacerebbe un tavolo sul quale poniamo le nostre ragioni. Non si tratta di fare a chi grida di più, i “pasdaran” delle due parti si escludono da sé. Ci vuole un confronto tra gente che vuole bene a tutti”. Sulla stessa linea, ricorda CL, si pone anche il Forum delle Associazioni Familiari, altra organizzazione molto numerosa presente in quasi tutte le città italiane.
Chi invece parteciperà con grandi numeri saranno gli appartenenti al Cammino Neocatecumenale, pare su indicazione diretta del fondatore e guida spirituale Kiko, vicino a Ruini e sulla sua stessa lunghezza d’onda per quanto riguarda i temi etici. Il Cammino è uno dei movimenti carismatici più importanti, avendo fra le sue file quasi un milione di aderenti in tutto il mondo e una presenza massiccia in Italia, oltretutto in crescita. Fra i partecipanti ci saranno Alleanza Cattolica (con impegno diretto di Massimo Introvigne e Alfredo Mantovano), la Manif Pour Tous Italia.
Siamo di fronte a un assestamento degli equilibri interni all’associazionismo cattolico italiano che negli ultimi anni è profondamente cambiato. Il primo Family Day aveva coalizzato la totalità del mondo delle associazioni, nel 2007 contro l’approvazione dei Di.Co, contribuendo ad affossarli, essendo l’allora premier Prodi troppo legato a quel mondo per andarvi apertamente contro. Si erano però mosse tutte le realtà soprattutto quelle numerose e potenti, fra loro eterogenee ma accomunate dalla battaglia. Partecipavano CL, Neocatecumenali e Rinnovamento dello Spirito (tre pilastri), il Forum delle associazioni familiari e gli Scout dell’Agesci (questi ultimi oggi su posizioni diametralmente opposti).
Il 20 giugno sarà un banco di prova, per capire come risponde la piazza in un panorama così diviso. In realtà va detto che ai numerosi partecipanti che di solito si aggregano a queste manifestazioni, come ad esempio alla Marcia per la Vita che si è svolta a maggio, delle divisioni fra associazioni e organizzatori poco importa.