Dopo Lombardia e Veneto, “Difendere la famiglia per difendere la comunità” fa tappa in Umbria, con un convegno organizzato dal Laboratorio culturale Triskelion Perugia e da Mille Patrie, in collaborazione con il Circolo Il Talebano.
Ospiti Lega Nord e Fratelli d’Italia, insieme al tavolo dei relatori per affrontare il tema, caro ad entrambi, della tutela della famiglia quale istituzione sociale e culturale. Argomento di attualità scottante, considerata la recente legge sul divorzio breve (che di fatto sposta dalle aule di tribunale agli uffici comunali le pratiche per sciogliere un matrimonio) alla recentissima svolta irlandese.
Se l’arcivescovo di Dublino Martin invita a fare i conti con la realtà, non sono dello stesso avviso Alleanza Cattolica e Manif Pour Tous, associazioni intervenute al convegno e che hanno contribuito con le relazioni di Chiara Tomassini (MpT) e Attilio Tamburrini (AC). Tamburrini ha ripercorso i processi storici che, dal divorzio di Enrico VIII al Sessantotto, hanno contribuito ha minare le fondamenta antiche dell’istituzione famiglia.
Lorenzo Vitelli, giornalista de L’Intellettuale Dissidente, ha proposto invece una lettura socio – culturale dell’ideologia gender e di come essa si espanda nella Società, a partire dall’educazione dei bambini a scuola. Di particolare interesse, l’accenno al pamphlet che sarebbe stato diffuso negli istituti scolastici d’oltralpe, volto a fornire un’immagine del nucleo familiare e dei generi molto lontana dalla tradizionale distinzione “mamma e papà” e “uomo e donna”. Chiaro il riferimento alla politica del Ministro dell’Istruzione Vincent Peillon, il cui programma di insegnamento laico della morale è stato duramente contestato e non solo dai conservatori: l’Uni, fra le principali organizzazioni sindacali della scuola, ha parlato di tentativo di “destrutturare la società”.
“Difendere la famiglia per difendere la comunità” si è concluso con gli interventi di Federico Iadicicco, responsabile nazionale Vita e Famiglia di Fratelli d’Italia, Alessandro Tassi (LN) e Andrea Lignani, vice presidente del Consiglio Regionale dell’Umbria.