La distanza tra i ricostruttori di Raffaele Fitto e la Forza Italia di Silvio Berlusconi? Non si misura solo nelle divisioni per le regionali (la spaccatura in Puglia farà vincere senza affanni l’ex pm Michele Emiliano del Pd), ma soprattutto in politica estera. L’eurodeputato di Maglie, infatti, dopo aver diffuso una nota a sostegno del premier conservatore David Cameron – impegnato nelle elezioni politiche – ha assunto una netta posizione occidentalista e anti-Russia, allineandosi allo schieramento di Flavio Tosi, che da dissidente nella Lega, si era schierato contro Putin e contro il legittimo governo di Assad in Siria. Insomma tanti indizi portano a immaginare una differente collocazione dei Ricostruttori rispetto al tentativo di ripristinare un respiro sovranista di un certo centrodestra italiana.
La vittoria di Cameron “strategica” contro l’austerità
Fitto si è schierato nella contesa in UK: “La lettera che, insieme a una trentina di parlamentari, abbiamo inviato al quotidiano inglese The Telegraph a sostegno di David Cameron e dei Conservatori, impegnati in una difficilissima campagna elettorale – con i sondaggi sul filo del rasoio – ha per noi un assoluto valore strategico. Il centrodestra del futuro deve avere alcuni capisaldi di politica internazionale. In Europa, non si può accettare il tran-tran che vede ormai costantemente alleati Ppe e Pse su una linea di austerità e di non crescita”.
Fitto tu vuoi’ fa il “filoamericano”
Dopo aver speso in passato in comizi pubblici parole contro l’embargo anti Russia, il dietrofront di Fitto: “Più in generale, il centrodestra del futuro deve avere come riferimenti (lo dico semplificando e facendo tre esempi di alto valore simbolico) Londra, Washington e Gerusalemme, non certo Mosca, Teheran e Pyongyang. Sono piuttosto sconcertanti alcune sortite pro-Iran: e mi paiono difficilmente compatibili con il doveroso supporto che dobbiamo manifestare verso Israele (unica democrazia dell’area), che è minacciata di annientamento proprio dall’Iran. Su questo, non risulta alcuna modifica delle inaccettabili posizioni di Teheran, anzi. Così come sconcerta il dialogo con la Corea del Nord. Nè si può proseguire con la sottovalutazione e l’indulgenza sistematica verso l’autocrazia putiniana in Russia. È ormai chiaro che i dissidenti e gli oppositori, a Mosca, sono sempre più spesso costretti a »scegliere« tra galera, morte ed esilio, mentre iniziano le minacce russe perfino verso gli Stati Baltici”. “Altrimenti troppe ambiguità faranno del centrodestra italiano un’anomalia rispetto agli schieramenti di centrodestra del resto del mondo occidentale”.
Fitto in Europa? Più vicino ai conservatori che al Ppe
Fitto, alla ricerca di sponde internazionali e di radici culturali più forti della critica alla leaderismo di Berlusconi in Forza Italia (il deputato salentino ha usato nell’ultimo ventennio gli stessi metodi personalistici in Puglia per consolidare il suo fortino elettorale), pensa anche ad un approdo differente nel Parlamento Europeo: è sempre più distante dal Ppe (a trazione berlusconiana) e tra le ipotesi sul tavolo ci sarebbe l’avvicinamento al conservatori.