Nei mesi scorsi ha fatto parlare di sé, a livello locale ma non solo, il caso dell’intitolazione di una via a Ezio Maria Gray, a Turbigo, un paese di circa 7500 abitanti in provincia di Milano, sul confine fra Lombardia e Piemonte e quindi più novarese che milanese. Proprio novarese era il Gray, personaggio molto originale che, nella sua vita vissuta pericolosamente si è ritrovato, dopo la guerra in Libia e la partecipazione alla Grande Guerra, fra i fondatori del fascismo, successivamente nella RSI e poi deputato dell’MSI.
Proprio questo curriculum non è andato giù all’Anpi locale e al Pd, che hanno fatto di tutto per far revocare l’intitolazione della via. I parlamentari democratici hanno anche presentato una interrogazione al ministero dell’Interno, nel novembre 2014, nel quale, dopo aver elencato tutte le motivazioni di indegnità del Gray, chiedevano un intervento legislativo per “ introdurre un esplicito divieto di autorizzare la denominazione di vie o piazze ad esponenti politici fascisti o legati alla storia del regime fascista”.
La risposta del Ministero è arrivata il 12 marzo 2015 ma, a quanto pare, i parlamentari non si sono impegnati granché nel darne notizia, mentre se ne sono accorti dopo qualche tempo gli appartenenti al Centro Studi Ezio Maria Gray, che si sono battuti per mantenere l’intitolazione della via. Nella risposta ministeriale si legge, oltre ai già citati trascorsi politici che Gray “Dal punto di vista professionale, s’identifica come scrittore, giornalista, direttore di giornali e collaboratore di rubriche radiofoniche dell’Ente nazionale audizioni radiofoniche. Ezio Maria Gray ha donato la propria collezione di libri al comune di Turbigo, dove ha trascorso parte della sua vita nella villa che è oggi la sede municipale. Nel settembre 2003, la provincia di Milano ha stanziato un contributo per la valorizzazione del patrimonio librario donato dal Gray al comune di Turbigo, patrimonio che poi, nel 2006, è stato riconosciuto di livello sovracomunale nei progetti «Tesori Nascosti» del polo culturale del castanese.” Per questo non si ravvisa nessuna motivazione per cui il governo debba intervenire.
Dal Centro Studi si dicono dunque soddisfatti e rilanciano, annunciando un’iniziativa editoriale. “La nostra associazione nelle prossime settimane ricorderà Ezio Maria Gray – che da membro dell’Associazione Nazionalista Italiana fu uno dei sostenitori dell’intervento e che come sottotenente di fanteria arruolatosi volontario nella guerra del 1915-1918 venne insignito di due decorazioni al Valor Militare – nell’ambito delle celebrazioni del centenario della Grande Guerra, con la prima biografia a Lui dedicata a quasi cinquant’anni dalla morte.”