Il realismo di Stefano Fassina, deputato Pd ed ex viceministro dell’Economia, sulla crisi greca in una intervista a La Stampa si conclude con al considerazione che la salvezza di Atene è fuori dalla moneta unica europea.
L’analisi di Fassina
“Questo accordo, o anche uno più spinto verso le proposte greche, temo non sia sufficiente a risollevare la situazione. Sono stati lasciati cadere punti sistemici come la conferenza sul debito o quello che è stato enfaticamente chiamato new deal per gli investimenti, e le altre misure non sono adeguate a dare una svolta alla situazione greca. Dati í vincoli politici che abbiamo riscontrato in queste settimane a Bruxelles e a Berlino, temo che sia molto complicata una svolta dentro l’euro per la Grecia”.
La sopravvivenza della Grecia fuori dall’Euro
Intende dire che Atene dovrebbe uscire dall’euro?, domanda il giornalista del quotidiano torinese. La risposta: “Se vuole sopravvivere, e se la sinistra greca vuole sopravvivere, dati i vincoli politici che vi sono oggi nell’Eurozona, temo che per la Grecia non vi sia altra possibilità che uscire. E’ evidente che non sarebbe una passeggiata, ma credo che l’Apocalisse in Grecia sia già arrivata… La linea proposta porterà inevitabilmente tra qualche mese a dover ristrutturare il debito, quest’accordo serve solo a prendere tempo. E’ ovvio che ci sarebbero costi di breve periodo che possono essere elevati, ma lungo la strada che è stata impostata non ci sono soluzioni: l’impatto arriverà e, temo, in condizioni peggiori di quelle di ora”.
Effetto domino?
“I rischi sono tanti – conclude Fassina – ma l’Eurozona arriva al naufragio lungo la rotta che sta percorrendo. Non è che stiamo percorrendo una rotta lenta e faticosa ma alla fine arriveremo alla Terra promessa: no, con questa rotta stiamo andando al naufragio”.