La corsa al Quirinale entrerà nel vivo la prossima settimana: il 13 gennaio Matteo Renzi porterà a termine il semestre italiano di presidenza dell’Unione Europea e da lì in poi ogni momento sarà quello buono per le dimissioni annunciate di Giorgio Napolitano. I bookmakers britannici si sono portati avanti e già accettano scommesse sul prossimo inquilino del Colle. Il Sole 24 Ore ha pubblicato le quote di PaddyPower, l’unico broker ad aver preso in considerazione una lista di 25 papabili: tra il favorito Romano Prodi (pagato 7 a 1) e Anna Finocchiaro (data a 25), spunta il nome semisconosciuto di Marta Cartabia, vicepresidente della Corte Costituzionale che potrebbe rappresentare la sintesi perfetta.
Dopo le dimissioni di Napolitano, il Parlamento avrà due settimane per trovare l’accordo e i 1009 grandi elettori che voteranno il dodicesimo Presidente della Repubblica dovranno trovare l’intesa su un candidato in grado di tutelare le diverse anime del Paese. Per questo sembra da escludere ogni pista che porti a un politico di lungo corso e molto potente in passato, come Prodi o Massimo D’Alema. Renzi, in quasi un anno al vertice, ha più volte spiazzato con le sue decisioni e potrebbe volere al Colle una donna neo-cinquantenne. PaddyPower paga allo stesso modo, 16 a 1, per Laura Boldrini, Roberta Pinotti e Cartabia; anche se la prima avrebbe difficoltà a superare il quorum minimo di 505 grandi elettori e l’attuale ministro della Difesa potrebbe pagare alcune leggerezze.
Cartabia è quella che ha più chance. È stata nominata vicepresidente della Consulta a novembre e piace molto a Napolitano che la spinge da mesi. Ha 51 anni e sarebbe il più giovane Presidente della storia, oltre ad essere la prima donna al Quirinale. È molto apprezzata all’estero e in Italia è considerata una delle voci più influenti tra i costituzionalisti della nuova generazione. Si occupa di diritti civili e integrazione europea con piglio deciso, senza lasciarsi affascinare dalla vulgata modernista: “La Costituzione italiana – ha scritto nel 2011 – protegge la famiglia differenziandola dalle altre forme di convivenza e non permette il matrimonio omosessuale”.
È un’anticonformista e per alcuni anni ha scritto su Il Sussidiario, quotidiano online di area cattolica liberale, prendendo posizioni nette non solo a tutela della famiglia, ma anche per la difesa della vita e contro alcune decisioni del Parlamento europeo sui diritti civili. È una donna che conosce a fondo le dinamiche istituzionali, italiane ed europee, e il suo nome non è stato ancora pronunciato da nessuno per non bruciarlo, perché si prova a chiudere davvero: su di lei potrebbero confluire in molti, dal Pd renziano a Fratelli d’Italia, M5S e Ncd. C’è da scommetterci.