Matteo Renzi annuncia la vittoria per due a zero alle Regionali di Calabria, Emilia Romagna scordandosi del gollazo buscato in Veneto dalla patinatissima e mutevole Alessandra Moretti. Beppe Grillo se la prende con l’astensionismo che ha finito per decimare (anche) i voti di protesta e Forza Italia e Fratelli d’Italia si ritrovano a dover fronteggiare un bottino elettorale che definire anemico è ancora poco. Ma la sfida è solo cominciata. Perché la partita – giocatasi nello stadio deserto delle urne snobbate da un numero sempre crescente di elettori – adesso si combatte su altri fronti. E per altri consigli regionali.
In Campania sarà una sfida da pesi massimi, nel Pd. Come Mike Tyson ed Evander Holyfield ai tempi belli della boxe, così l’eurodeputato napoletano Andrea Cozzolino e il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca sono pronti a suonarsele di santa ragione sul ring delle Primarie. Qualora (perché qualche dubbio ancora sembra esserci) il match si terrà. Tutti e due hanno già annunciato la loro candidatura e nessuno dei due sembra disposto, per ora, al fatidico passo indietro. Ma se un incontro di boxe si risolve all’interno di un’arena, in una più o meno brutale e leale resa dei conti, la politica ha altri tempi, schemi e strategie che involgono tantissime altre figure, attualmente più o meno defilate, pronte a schierarsi con l’uno o con l’altro pretendente. O, addirittura, a scompaginare il campo. Ci ha provato parte del tandem centrista Ncd-Udc, che per la conclusione dell’alleanza con il centrosinistra aveva deciso di imporre una sorta di diritto di veto sul candidato Pd. Data l’estrema divisione che ha caratterizzato il novembre centrista in Campania, nulla è concluso e anzi lo stesso governatore uscente, Stefano Caldoro (unico alfiere di Forza Italia alla conferenza delle Regioni), preme come un forsennato per confermare l’alleanza di governo con il centro alfanian-casiniano. Vincenzo De Luca, però, si è già mosso per tempo. Oggi ufficializzerà la sua candidatura alle Primarie. Ma si tratta di un impegno che parte da lontano. Il sindaco salernitano, fedele alla sua vocazione “ultrapartitica” ha da mesi annunciato di aver già pronte ben tre liste che andrebbero composte al di là delle appartenenze politiche. Traducendo dall’edulcorato politiche, De Luca avrebbe già sfondato a destra garantendosi l’appoggio di esponenti storicamente legati al mondo moderato e post-missino. L’obiettivo del primo cittadino di Salerno è chiarissimo: riprendersi la rivincita su Caldoro (che lo sconfisse già nel 2009) canalizzando e recuperando al Pd il voto di protesta in una terra come la Campania.
Uno dei suoi avversari, però, è e rimane Antonio Bassolino. L’ex sindaco di Napoli e presidente della Regione, però, non ha intessuto rapporti eccellenti (almeno nel passato più recente) con Andrea Cozzolino. Che, però, ha accettato di incontrare stabilendo, con lui, una sorta di “pace” in vista proprio dell’imminente elezione. Cozzolino, da parte sua, è radicatissimo proprio tra Napoli e provincia che, come bacino elettorale, è sicuramente decisivo quasi quanto il voto di tutte le altre quattro province campane messe insieme.
Intanto sullo sfondo continuano a muoversi alcuni fantasmi, come quello del magistrato Raffaele Cantone che avrebbe declinato la candidatura a governatore che gli avrebbe proposto Matteo Renzi in persona mentre l’eurodeputata casertana Pina Picierno continua a girare in lungo e largo la Campania. Probabilmente la debacle veneta della Moretti potrebbe contribuire a distoglierla da propositi di candidatura ma rimane fortissima la volontà dell’ex ministro ombra alle politiche giovanili di Walter Veltroni di diventare uno dei punti di riferimento del centrosinistra campano. E, quindi, di pesare sullo scacchiere politico regionale facendosi portavoce della “Fonderia”, una sorta di costituenda Leopolda campana con cui il Premier spera di radicarsi davvero sul territorio di una delle Regioni più importanti del Mezzogiorno.