Ciclicamente la sinistra si divide, litiga, fonda nuovi partiti, liste e associazioni. Conservando sempre una certa superiorità morale (anche perché non legge i libri di Franco Cassano…). L’ultima proposta rifondativa (!) arriva da Curzio Maltese, già firma di Repubblica e adesso europarlamentare della lista italiana che si richiama al leader greco di Syriza.
Sciogliamo tutto
“Non c’è tempo. Non c’è più tempo da perdere – scrive sull’Huffington Maltese – per costruire una sinistra di opposizione. Nel suo ultimo discorso in Italia, domenica scorsa a Firenze, Alexis Tsipras ha ricordato come nella periferia d’Europa la nuova sinistra costituisca già l’unica vera alternativa alle politiche di austerità applicate ugualmente da governi di destra, sinistra e di sinistra-destra. “.
Le sinistre in Ue: modello Podemos
“Il confronto fra quanto è accaduto a sinistra dei socialisti in Italia e negli altri paesi definiti dal merkelismo è ormai imbarazzante. In Grecia Syriza si prepara a prendere il governo alle elezioni anticipate di febbraio o marzo. In Spagna a ottobre potrebbe toccare a Podemos di Pablo Iglesias, nato da pochi mesi e ora stimato poco sotto il 30 per cento. Nella primavera del 2016 il Sinn Fein punta al ruolo di primo partito d’Irlanda. Perfino in Portogallo, nonostante una storia di divisioni all’italiana, il fronte di sinistra viaggia oltre il 20 per cento”.
La soluzione
“E in Italia? Sono stato al congresso di Madrid di Podemos, un movimento destinato a cambiare il modo di far politica non solo in Spagna e a sinistra, e al ritorno in Italia sembrava di aver fatto un salto indietro di quarant’anni, alle vecchie diatribe fra le cento sigle del movimento studentesco anni Settanta. La lista l’Altra Europa era partita col piede giusto, un progetto europeo chiaro fin dall’indicazione del leader, Alexis Tsipras. Ma là ci siamo fermati”.
“Non c’è tempo. Occorre da parte di tutti un atto di coraggio e di generosità. Sciogliere tutte le sigle ancora in piedi, da Sel a Rifondazione Comunista alla stessa L’Altra Europa, per dar vita da subito a un movimento unico a sinistra del Pd. Ho detto subito, ma sarebbe stato ancora meglio farlo ieri. E invece ancora domani, alle elezioni regionali, si è preferito andare divisi. Che almeno sia l’ultima volta. Il 2015 può segnare una grande novità in Europa a partire dalla periferia, in Grecia, Spagna e Irlanda. Il prossimo treno per la sinistra italiana potrebbe passare fra molti anni”.