Non manca ormai molto alla chiusura del Sinodo straordinario sulla famiglia indetto dal Santo Padre e, dopo qualche giorno in cui l’argomento è rimasto sotto traccia, iniziano a trapelare indiscrezioni e, soprattutto, un’immagine che fotografa le prime sostanziali divisioni. I contrasti fra i padri sinodali sarebbero numerosi.
Oggi su “Il Foglio” il cardinale Raymond Leo Burke, noto per essere uno dei più attenti interpreti dell’osservanza della dottrina, ha rilasciato una lunga intervista ad Alessandro Gnocchi, parlando della questione più spinosa dell’intero Sinodo: le tesi del cardinal Kasper riguardo la possibilità di somministrare il sacramento dell’Eucarestia ai divorziati risposati. Tesi avversata da molti vescovi (come hanno notato tutti i media fra cui La Stampa e la Rai). “Molti vescovi intervengono per dire che non si possono ammettere cambiamenti”, afferma Burke e si dice preoccupato perché la sala stampa vaticana non lo riporta. In realtà la tesi di Kasper “non è nuova, è già stata discussa trent’anni fa, poi da febbraio ha ripreso vigore ed è stata colpevolmente lasciata crescere. Ma tutto questo deve finire perché provoca un grave danno per la fede”.
Il Papa sulla questione non si è ancora espresso e quando lo farà, non potrà fare altro che respingere la tesi ‘progressista’, secondo il porporato, perché Francesco non potrà andare contro la dottrina. “La fede non si decide ai voti”.
La secolarizzazione non è un bene, e i cristiani devono affermare la verità, “è nostro dovere, ma per farlo bisogna chiamare le cose con il loro nome, come ha insegnato Giovanni Paolo II nell’Evangelium Vitae”.
Rincara poi la dose “Se verrà ammessa come lecita l’unione fra divorziati risposati verranno aperte le porte a tutte le unioni che non sono secondo la legge di Dio”. Sarebbe inoltre un tradimento nei confronti di tutte quelle coppie, che fra mille difficoltà, hanno tenuto insieme il loro matrimonio per rimanere fedeli al Vangelo. Parola del cardinale Burke.
Il finale dell’intervista è dedicato ai cattolici che si sentono smarriti in questo periodo “se questo periodo di confusione sembra mettere a rischio la loro fede, devono solo impegnarsi con più forza in una vita veramente cattolica”.