L’appuntamento è per venerdì 17 ottobre, che per gli scaramantici non sarà di certo un gran giorno, mentre per gli appassionati dell’opera dello scrittore fiorentino Giovanni Papini sarà di contro una data da ricordare. Ebbene, venerdì 17 tutti in edicola perché con i settimanali targati Mondadori troveremo in allegato un’opera fondamentale del Novecento italiano: il romanzo autobiografico “Un uomo finito”(1913), in cui Papini, a soli trent’anni, fra diario e confessione, rievoca gli episodi principali della sua vita, dopo aver appena abbracciato la fede futurista con la fondazione della rivista “Lacerba”.
Un evento sicuramente straordinario se si considerano la tiratura elevata di riviste come “Panorama”, “Chi”, “TV Sorrisi & Canzoni” e al contempo l’ostracismo sia editoriale che critico toccato a uno scrittore apprezzato nientemeno da Jorge Luis Borges, che lo definì “immeritatamente dimenticato” e lo accolse, unico italiano, nell’“Antología de la literatura fantástica” da lui curata con Silvina Ocampo e Adolfo Bioy Casares.
A Gabriele D’Annunzio con “Il fuoco” (pietra miliare della letteratura di tutti i tempi, che secondo l’illustre critico Mario Praz preannuncerebbe alcune tematiche chiave dell’opera di James Joyce), e Luigi Pirandello, segue, dunque, Giovanni Papini, che viene così ad essere annoverato – come recita la striscia pubblicitaria – tra “gli autori italiani più significativi per un affascinante viaggio letterario: 100 opere memorabili per chi vuole riscoprire il meglio della prosa italiana del 900. 100 titoli irrinunciabili, spesso introvabili, che hanno saputo raccontare in modo indimenticabile eventi, atmosfere, personaggi, emozioni della nostra storia”.
*Un uomo finito, di Giovanni Papini, (euro 7,90, in edicola con le riviste del gruppo Mondadori)