• Home
  • Il Clan
  • Privacy Policy
  • Contatti
mercoledì 14 Aprile 2021
No Result
View All Result
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
Home Politica

Lavoro. Quando il sindacato italiano uscirà dal letargo?

by ​​​​​​Mario Bozzi Sentieri
15 Settembre 2014
in Politica
0

lavoroDopo essere stato, per anni, ai vertici della popolarità e del gradimento dell’opinione pubblica, il sindacalismo italiano sembra essere finito in una sorta di limbo. Molto, in questa direzione, ha fatto Matteo Renzi, che, nei primi mesi del suo governo, ha rottamato la concertazione tra sindacati, imprenditori e governo, su cui, per decenni, si era fondata la politica delle relazioni sociali nel nostro Paese; ha avviato le procedure per la cancellazione del CNEL, l’unico, organico tentativo, costituzionalmente garantito, per dare un ruolo istituzionale alle categorie produttive; ha dimezzato i permessi ed i distacchi sindacali nelle pubbliche amministrazioni.

Viene da chiedersi cosa sarebbe successo se questi interventi fossero stati attuati da un governo di segno opposto. Scioperi generali … accuse di autoritarismo … manifestazioni di piazza … Niente di tutto questo, malgrado l’ attuale Presidente del Consiglio non abbia ricevuto alcun mandato popolare (e quindi programmatico) attraverso regolari elezioni e sia espressione di una maggioranza disorganica, frutto di una scissione politica (quella dell’Ncd).

Per carità, Renzi ha dimostrato di sapere fare bene il suo mestiere di rottamatore. Il problema sono i sindacati che hanno appena balbettato. Hanno ovviamente protestato, a parole. Ma niente di più. Dimostrando, in questo modo, di essere realmente quel grumo di conservatorismo sociale da più parti denunciato,  espressione burocratica più che forza organizzata, capace di rappresentare realmente gli interessi dei lavoratori e, più in generale, quelli nazionali.

In un momento come l’attuale, a meno che non si voglia  ipotizzare l’azzeramento delle forme di rappresentanza sociale, con gravissimi rischi per la tenuta degli assetti economici e politici del Sistema Paese, ai sindacati va chiesto di fare la loro parte.

In che direzione ? Intanto in  direzione di un’essenziale ricostruzione del rapporto fiduciariocon i lavoratori, attraverso l’adozione di modelli partecipativi e di verifica del consenso più trasparenti, quali referendum interni ai luoghi di lavoro,  forme di  cogestione, organismi bilaterali, finalizzati alla costruzione di sistemi premiali. E’ questione di metodo e di merito. E qui pensiamo ad un mondo sindacale più “aperto”, capace di chiedere, per primo,  rigore e quindi  rispettoso e garante  del patto tra produttori (lavoratori e datori di lavoro, privato e pubblico). Più  attento nei confronti di chi lavora e, nel contempo, meno accondiscendente verso chi  furbescamente o grazie a certe inefficienze di sistema,  non fa il proprio dovere. Pensiamo ad un sindacato che sappia  farsi carico delle inefficienze, presenti sui luoghi di lavoro,  che le denunci e che si impegni per superarle, piuttosto che mascherarle dietro il paravento lacero di un’impropria “giustizia sociale”, che cozza con la realtà di milioni di disoccupati.   Insomma un mondo sindacale che esca finalmente dal  letargo, in cui si è rincantucciato per difendere le proprie rendite di posizione e dimostri di essere in grado di affrontare non solo la crisi economica, quanto soprattutto la propria crisi. Pena un inarrestabile tramonto.

 

 

 

​​​​​​Mario Bozzi Sentieri

​​​​​​Mario Bozzi Sentieri

​​​​​​Mario Bozzi Sentieri su Barbadillo.it

Related Posts

Non basta il Recovery plan per ricostruire l’Italia

Non basta il Recovery plan per ricostruire l’Italia

13 Aprile 2021
PatriotiAlVoto. Valle (destra.it): “Si va verso un governo di scopo. Le destre? Dovrebbero guardare alla Fpo austriaca”

Marco Valle: “I prossimi banchi di prova per le destre (oltre gli elogi del Corsera): dalla svolta green alle comunali”

12 Aprile 2021

Mentre il Covid ci immobilizza, si muove la Grande Politica

Ken Loach: “Con l’economia dei lavoretti siamo tornati al caporalato”

Il sottosegretario Sileri teme nuovi limiti dall’Ue per AstraZeneca

Covid, Zaia vuole misure più morbide: “Oltre quella sanitaria, c’è devastazione sociale”

Il caso. La sinistra vuole la patrimoniale

Serie Tv. Arsenio Lupin derubato da Netflix, l’appropriazione culturale a senso unico

Napoli. Sansoni: “Legge speciale, nuovo modello di sviluppo e più attenzione ai ragazzi per il rilancio”

Più letti

  • L’intervista.  Goikoetxea: “Il fallo su Maradona? La mia croce”

    L’intervista. Goikoetxea: “Il fallo su Maradona? La mia croce”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Addio a Le Pen in Europa e a stop al progetto Sud, la Lega si ricolloca?

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Alain de Benoist: “Elezioni Usa: non c’è stata nessuna onda democratica pro Biden”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • La monarchia inglese ha superato tutto, reggerà anche le recite di Meghan

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Destre. (di M. Veneziani). Meloni vola ma le manca classe dirigente

    0 shares
    Share 0 Tweet 0

Seguici su Facebook

Siti amici

  • 10 righe dai libri
  • Appennini di Gian Luca Diamanti
  • Arianna Editrice
  • Associazione Eumeswil Firenze
  • Calcio e statistiche
  • Diretta.it
  • Eclettica edizioni
  • Finanza Sexy
  • Hamelin Prog – Progressive Rock Magazine
  • Il blog di Roberto Perrone
  • Il diario del gigante Paolo Isotta
  • L'eminente dignità del provvisorio
  • linkiesta
  • melascrivo
  • Polémia
  • Rivista Visio
  • SilviaValerio.it
  • Storia in rete
Facebook Twitter Instagram

“All’orizzonte di quell’oceano ci sarebbe stata sempre un’altra isola, per riparsi durante un tifone, o per riposarsi e amare”.
Hugo Pratt

Barbadillo è un laboratorio di idee nel mare del web che, a differenza d’altri, non naviga a vista. Aspira ad essere un hub non conformista, un approdo libero nel quale raccogliere pensieri e parole e dove donne e uomini in marcia possono fermarsi a discutere insieme di politica, ecologia, musica, film, calcio, calci, pugni e rivoluzione.

Ultimi articoli

150 anni fa nasceva Guglielmo Ferrero (il geniale genero di Cesare Lombroso)

150 anni fa nasceva Guglielmo Ferrero (il geniale genero di Cesare Lombroso)

13 Aprile 2021
Il Winnie-the-Pooh russo, versione filosofo selvaggio

Il Winnie-the-Pooh russo, versione filosofo selvaggio

13 Aprile 2021
Berto Sour. Per una destra sociale universale

Berto Sour. Per una destra sociale universale

13 Aprile 2021

Ultimi commenti

  • Lorenzo Proietti su Formula 1. Il circus arriva a Imola: c’è vita (oltre) Hamilton e Verstappen?
  • Marco su Formula 1. Il circus arriva a Imola: c’è vita (oltre) Hamilton e Verstappen?
  • Guidobono su Marco Valle: “I prossimi banchi di prova per le destre (oltre gli elogi del Corsera): dalla svolta green alle comunali”
  • Guidobono su Marco Valle: “I prossimi banchi di prova per le destre (oltre gli elogi del Corsera): dalla svolta green alle comunali”
  • Gallarò su Marco Valle: “I prossimi banchi di prova per le destre (oltre gli elogi del Corsera): dalla svolta green alle comunali”
  • Guidobono su Giornale di Bordo. A chi fa paura il generale (Figliuolo) con la penna bianca?
  • Valter Ameglio su Giornale di Bordo. A chi fa paura il generale (Figliuolo) con la penna bianca?

with by amdotcom

No Result
View All Result
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Questo sito utilizza cookie per fornirti la migliore esperienza di navigazione. Se continui nella navigazione acconsenti all'uso dei cookie.OkLeggi di più