Dove va l’opposizione? Il centrodestra è una realtà evanescente, l’aver appoggiato il governo Monti prima, quello Letta poi e l’aver condiviso una bozza di riforme con Renzi ha confuso l’elettorato che vede come fumo negli occhi il Pd e la sinistra moralista (“noi siamo i migliori”). L’unico ad avere una strategia, di che respiro si vedrà, è Matteo Salvini. Nel congresso padovano della Lega il segretario ha chiesto ai partiti del centrodestra che fu di scegliere con chi stare, con il popolo o con le lobby.
“Il centrodestra non c’è più. Non siamo interessati a sommatorie di sigle di partiti. Finché Berlusconi sta con Renzi e con la Merkel, non esisterà mai un progetto condiviso con la Lega”: per Salvini bisogna iniziare a costruire una alternativa credibile e per farlo non si può rimandare la resa dei conti con il renzismo.
Il nodo alleanze
Chi fa parte del centrodestra? Qual è il perimetro culturale? Quello programmatico? Salvini afferma in pubblico quello che tanti dicono in privato. Soprattutto sulla contiguità governativa del Ncd: “Non si può pensare a primarie comuni con Alfano. Non esiste programma condiviso. Noi siamo contro l’indulto e vogliamo mandare in galera gli spacciatori. Le primarie le fai solo se hai un programma comune. Non con chi apre ai gay, continua a difendere l’euro, rinuncia a una battaglia forte contro l’immigrazione clandestina”. Se si passassero al vaglio altri temi per una possibile affinità tra Fi, Lega e Ncd o Fdi-An su Europa, tasse, immigrazione, famiglia, emergerebbero ulteriori distinguo…
Le idee della Lega: rivoluzione fiscale
Qui la Lega utilizza cavalli di battaglia insolitamente in sintonia con il Front National, in particolare quando postula la riduzione della burocrazia statale: “Renzi pensa solo al patto del Nazareno. Noi prepariamo la rivoluzione fiscale. Renzi è un politico pericoloso, una marionetta sorridente che fa i selfie e i sorrisini. È in mano ai tedeschi. Con lui l’Italia ha imboccato una deriva pericolosa, statalista”.
Salvini sindaco di Milano
Il segretario della Lega ha una visione della politica territoriale e per questo si vede già sfidante di Pisapia come sindaco di Milano. E spiega la differenza che intercorre tra i due Matteo: “Renzi ha usato il livello locale per andare al nazionale, io faccio il contrario”.
La leadership del centrodestra? Prima i programmi
I sondaggi lo indicano come leader in scesa, ma Salvini – ragionevolmente – comprende che il suo percoso è (ancora) troppo nordista. Per questo auspica una riaggregazione del centrodestra sulle idee e i programmi. Visto che una futura leadership della coalizione è tutt’altro che individuabile. Nemmeno se si interpella la Sibilla Cumana.