Il voto dello scorso 25 maggio ha dimostrato, ma non c’era davvero bisogno, il profondo desiderio di destra esistente in Italia. L’unico partito, identificabile con tale area , Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale, ha ottenuto 1.004.037 consensi, pari al 3,66%, con una crescita dell’1,70% rispetto alle politiche del 24 febbraio 2013 (666.765 voti, 1,96%).
Il segnale proveniente dalle urne non è stato raccolto dalla leader Giorgia Meloni, che, oltre ad essere stata contestata all’interno del suo raggruppamento, non ha trovato di meglio che incontrare Matteo Salvini, il responsabile della Lega Nord, lontanissimo dal rinnegare le posizioni antinazionali e antistatali del suo movimento.
La presentazione serve per presentare il partecipato ed interessante lavoro di Mario Bozzi Sentieri, La destra nel labirinto. Cronache di un anno terribile, (Roma, I libri del Borghese, 2014)
Il 2013 – scrive l’A. nella premessa – “è stato l’ annus horribilis della destra italiana”, che si trova ora “nel labirinto, a cercare innanzitutto se stessa, le ragioni degli errori compiuti, le sue debolezze, e poi una via d’uscita, nella speranza di un nuovo ruolo, di nuovi spazi politici, di una ritrovata coesione”.
Il libro si dipana in 42 agili capitoli, che, pur traendo spesso da argomenti di attualità o da articoli giornalistici, hanno sempre conclusioni acute e mirate all’obiettivo della ricostruzione e della riorganizzazione.
Naturalmente la storia non ammette compartimenti stagni e Bozzi Sentieri conta anche le premesse, come quella della ridiscesa in campo, decisa da Berlusconi il 6 dicembre 2012. E’ un ritorno non gradito da Bozzi (come del resto dal sottoscritto mai elettore del PDL), che ha visto nel febbraio 2013 un risultato lusinghiero per il Cavaliere, ottenuto soprattutto con il discorso sull’inutilità del voto ai partiti minori e con il conseguente svuotamento della presenza sia di FdI sia della Destra.
L’autore dedica un capitolo, sempre relativo al 2012, al “fiorire di manifesti” nel PdL, denunciando la natura puramente propagandistica di tali iniziative e l’assenza di indirizzi operativi più decisi e più concreti.
Bozzi Sentieri risulta felice e condivisibile in numerose pagine. Un esempio, che si pone anche come bilancio sulla destra, che, invece di conservare, al pari della Lega, la propria identità, ha deciso, salvo rarissimi rifiuti, di confluire nel PDL, è rappresentato da questa frase: “I vent’anni trascorsi dalla “prima discesa in campo” del Cavaliere non hanno rappresentato un fattore di discontinuità rispetto ai cinquant’anni precedenti, quelli della Prima Repubblica”.
Bozzi Sentieri osserva che “tramontato il sogno del “partito unico dei moderati” diventato un circo di falchi e di colombe, di pitoni e pitonesse, di corvi e di lupi, l’ultima spiaggia per chi voglia tentare di ricucire, da destra, un minimo di discorso politico è quello di ripartire dalla realtà, la realtà di un’Italia “ orfana” e confusa, ma sempre alla ricerca di una “via d’uscita” dalla crisi che la soffoca da anni”. Lo chiedono il milione di voti raccolti attorno alla Meloni, e agli altri potenziali, delusi ed amareggiati schierati nelle file astensionistiche, sempre più consistenti ed eloquenti, o confluiti per la disperazione nel Movimento 5 Stelle o ancora allineati con il sempre più traballante movimento di Berlusconi.
*La destra nel labirinto. Cronache di un anno terribile di Mario Bozzi Sentieri, (Roma, I libri del Borghese, 2014)