«Non nascondo il rammarico per il risultato di queste elezioni Europee in cui il nostro obiettivo era quello di superare la soglia di sbarramento che invece abbiamo “lisciato” per uno 0,3%». Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale, ha commentato così i risultati definitivi che hanno visto il suo partito sfiorare la fatidica soglia del 4% per entrare nell’Europarlamento. Superare lo sbarramento avrebbe avuto un peso rilevante nella ridefinizione dei rapporti di forza all’interno di ciò che “era” il centrodestra.
L’analisi della Meloni, nonostante questo, tiene in considerazione il risultato in termini assoluti di Fdi: «Non nego la delusione – ha proseguito- ma non posso non tener conto che in numeri assoluti è un buon risultato visto che in un anno abbiamo raddoppiato i consensi, con un incremento di 360mila voti pur in presenza di un forte calo della partecipazione al voto. Prendere più di un milione di voti in un momento in cui il centrodestra non va bene è un risultato di tutto rispetto».
L’obiettivo, dicevamo, era però quello di rappresentare la destra eurocritica in Europa: «Questo farà mancare anche la voce della destra italiana al prossimo Parlamento europeo, dove la destra scompare per la prima volta. Ci sarebbe piaciuto – ha aggiunto – poter dare una mano a chi oggi chiede la fine all’Europa degli egoismi e delle burocrazie».
Adesso per il partito di Meloni si aprirà inevitabilmente una fase di riflessione sul tema delle alleanze (è arrivata da Matteo Salvini la proposta di collaborare nonostante siano rimasti fuori dall’Europarlamento), sulla stagione congressuale da avviare e sull’identità stessa del partito (il richiamo alla stagione di Alleanza Nazionale non sembra aver avuto l’effetto sperato): «Ci arrivano dei messaggi in cui ci si esorta a non mollare – ha spiegato l’ex ministro – ma voglio rassicurare tutti, non solo non molliamo ma questo risultato è uno stimolo ad andare avanti, uno sprone per dare le risposte e per migliorare».