«Nella sua vita adulta erano state sue abitudini il porre domande puntute e spesso personali a chiunque incrociasse il suo cammino e la sottile ricerca di una comprensione dei misteri della vita ovunque andasse. Eppure non mostrava il minimo interesse per la comprensione di sé stesso e per le implicazioni della sua opera. Insisteva sul fatto che la sua serie a fumetti parlasse su di lui e per suo conto. Come molti artisti, Schulz sosteneva di poter essere conosciuto solo attraverso il suo lavoro. Nella quiete del suo studio di Santa Rosa, una piccola città nella California settentrionale, raccoglieva le memorie più private e gli aneddoti più personali, ricodificandoli quotidianamente in quattro (e in seguito tre) vignette a fumetti disegnate con cura».
Le biografie vanno di moda e quella di Charles M. Schulz è senza dubbio una pietra miliare per gli amanti delle strisce di Snoopy e dei suoi surreali amici. La casa editrice Tunuè ha tradotto in italiano lo straordinario lavoro di David Michaelis che ha raccolto aneddoti e particolari di un geniale creativo, amante della discrezione e della vita riservata.
“Schulz e i Peanuts – scrive nell’introduzione Marco Pellitteri – è un viaggio a un tempo commovente e divertente, istruttivo e a volte struggente, nella vita di un autore che nel privato, come molti grandi artisti, era un affrastagliato groviglio di fragilità e forza, talento e ordinarietà, ambizione e remissività”.
(segue)