• Home
  • Il Clan
  • Privacy Policy
  • Contatti
domenica 18 Aprile 2021
No Result
View All Result
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
Home Cultura

L’intervista. De Benoist: “Il reazionario è sano quando si nutre di spirito critico”

by Nicolas Gauthier
4 Aprile 2014
in Cultura, Le interviste
0
Alain de Benoist
Alain de Benoist

A ogni elezione, gli uomini di sinistra pretendono di riunire le “forze del progresso”. Ma anche un cancro può progredire! Il progresso sarebbe un fine in sé?

Gli infelici non sanno nemmeno di cosa parlano! Storicamente, l’idea di progresso viene formulata verso il 1680, prima di essere definita, nel secolo successivo, da uomini come Turgot e Condorcet. Il progresso viene quindi definito come un processo che accumula tappe, la più recente delle quali è sempre giudicata preferibile e migliore, cioè qualitativamente superiore a quella che l’ha preceduta. Questa definizione comprende un elemento descrittivo (un cambiamento interviene in una determinata direzione) e un elemento assiologico (questo progresso viene interpretato come un miglioramento). Quindi si tratta di un cambiamento orientato verso il meglio, di volta in volta necessario (non si può fermare il progresso ) e irreversibile (non si può tornare indietro). Essenso ineluttabile il miglioramento, se ne deduce che domani sarà sempre meglio.

Per gli uomini dell’Illuminismo, dato che l’uomo agirà nell’avvenire in maniera sempre più “illuminata”, la ragione si perfezionerà e l’umanità diventerà moralmente migliore. Il progresso, lungi dal mostrare solo l’aspetto esteriore dell’esistenza, trasforma l’uomo stesso. E’ ciò che Condorcet esprime in questi termini: “La massa totale del genere umano cammina verso una maggiore perfezione”.

La mitologia del progresso si basa così sull’idolatria del nuovo, poiché tutte le novità sono a priori ritenute migliori per il solo fatto che sono nuove. Il risultato è il discredito del passato che non può più essere considerato come portatore di esempi o di lezioni. Il confronto tra passato e presente, sempre a vantaggio del primo, permette allo stesso tempo di rivelare il movimento dell’avvenire. La tradizione è percepita per natura come un ostacolo al progresso e l’umanità deve liberarsi di tutto ciò che potrebbe ostacolarlo”: eliminare “pregiudizi”, “superstizioni”, “fardelli del passato”. Questo è tutto il programma di Vincent Peillon (membro del Partito socialista francese, deputato europeo, ha fatto parte dell’Assemblea nazionale tra il 1997 e il 2002, ndt)! All’eteronomia del passato, si sostituisce in realtà una eteronomia dell’avvenire: ora è il futuro radioso che è destinato a giustificare la vita degli uomini”.

In questo senso, la “reazione” può essere un sano riflesso, ma ragionare solo “contro”  non significa abbandonare ogni pensiero autonomo?

La “reazione” è sana quando si nutre di spirito critico, più discutibile quando si limita a dire che “era meglio prima”. La critica dell’idea di progresso, che in epoca moderna comincia con Rousseau, spesso rappresenta il doppio negativo – il riflesso speculare – della teoria del progresso. L’idea di un movimento necessario della storia viene mantenuta, ma in una prospettiva inversa: la storia è interpretata, non come progresso perpetuo, ma come regressione generalizzata. La nozione di decadenza o di declino in realtà appare infatti poco oggettiva come quella di progresso. Inoltre, come voi dite, semplicemente pensare “contro” significa dipendere da ciò cui ci opponiamo. E’ in questo senso che Walter Benjamin potè dire che “l’antifascismo fa parte del fascismo”.

“Progresso” e “reazione” non si richiamano entrambi a una visione lineare della storia, che potrebbe anche articolarsi in cicli?

Per i greci, solo l’eternità del cosmo è reale. La storia è fatta di cicli che si succedono alla stregua delle generazioni e delle stagioni. Se c’è salita e discesa, progresso e declino, è all’interno di un ciclo al quale ne succederà un altro (la teoria delle età successive in Esiodo, il ritorno dell’età dell’oro in Virgilio). Nella Bibbia, al contrario, la storia è puramente lineare, vettoriale. Ha un inizio assoluto e una fine necessaria. La storia diventa quindi una dinamica del progresso che guarda, in una prospettiva messianica, all’avvento di un mondo migliore. La temporalità è orientata inoltre verso il futuro, dalla Creazione al Giudizio finale. La teoria del progresso secolarizza questa concezione lineare della storia, da cui derivano tutti gli storicismi moderni. La differenza principale è che l’al di là è ripiegato sul futuro, e che la felicità sostituisce la salvezza.

Ma la gente crede ancora al progresso?

L’eccellente Baudoin Bodinat (pseudonimo d’un filosofo d’espressione francese, presumibilmente francese, ndt) rimarca che “per giudicare il progresso , non è sufficiente sapere che cosa ci porta, bisogna anche tener conto di ciò di cui ci priva”. Il fatto è che molto progresso in un settore comporta una perdita, una mancanza o  una regressione in un altro. I totalitarismi del XX secolo e le due guerre mondiali  hanno, in tutta evidenza, minato l’ottimismo dell’Illuminismo. Non si crede più al “senso della storia”, né che il progresso materiale rende automaticamente l’uomo migliore. Il futuro stesso ispira più inquietudini che speranze, e sembra più probabile l’aggravarsi della crisi piuttosto che i “domani che cantano”. Fino alla tecnoscienza, la cui ambiguità si rivela un po’ di più ogni giorno, come testimoniano i dibattiti sulla “bioetica”. In breve, come dice lo scrittore italiano Claudio Magris: “Il progresso non è un orgasmo!”

Per essere onesti, si deve tra l’altro riconoscere che, grazie ai progressi della tecnologia e dell’ideologia dello “sviluppo”, la nozione di progresso resta ancora presente in una società che, poiché crede ancora che “più” è sempre sinonimo di “meglio”, ricerca o accetta la sovraccumulazione infinita del capitale e l’estensione perpetua delle merci.

*da Boulevard Voltaire, traduzione di Manlio Triggiani per Barbadillo.it

@barbadilloit

Nicolas Gauthier

Nicolas Gauthier

Nicolas Gauthier su Barbadillo.it

Tags: alainde benoistilluminismoprogressoreazionarioreazionetradizione

Related Posts

La Forza della Poesia. Yeats tra mondo celtico e cristianesimo

La Forza della Poesia. Yeats tra mondo celtico e cristianesimo

18 Aprile 2021
L’intervista. Alain de Benoist: “Un’altra Europa è possibile se si rompe l’ordine egemone”

Alain de Benoist: “I cittadini sono impotenti e disorientati davanti alle restrizioni Covid”

17 Aprile 2021

I tanti voltagabbana che passarono dal fascismo alla schiera degli anti: da Bobbio a filosofi e registi

Der Arbeiter 4.0. La necessità di dare un senso al “Lavoro”

L’automobile e noi, storia (breve) dell’evoluzione di un rapporto

Georges Bernanos, un uomo libero tra male e grazia divina

I Simpson spenti dal pol corr, il caso Apu e la normalizzazione della satira sociale

Manuela Lamberti: “Per (a destra) c’è bisogno di attrezzare un Arsenale delle Idee”

150 anni fa nasceva Guglielmo Ferrero (il geniale genero di Cesare Lombroso)

Più letti

  • L’intervista.  Goikoetxea: “Il fallo su Maradona? La mia croce”

    L’intervista. Goikoetxea: “Il fallo su Maradona? La mia croce”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Addio a Le Pen in Europa e a stop al progetto Sud, la Lega si ricolloca?

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Alain de Benoist: “Elezioni Usa: non c’è stata nessuna onda democratica pro Biden”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • La monarchia inglese ha superato tutto, reggerà anche le recite di Meghan

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Destre. (di M. Veneziani). Meloni vola ma le manca classe dirigente

    0 shares
    Share 0 Tweet 0

Seguici su Facebook

Siti amici

  • 10 righe dai libri
  • Appennini di Gian Luca Diamanti
  • Arianna Editrice
  • Associazione Eumeswil Firenze
  • Calcio e statistiche
  • Diretta.it
  • Eclettica edizioni
  • Finanza Sexy
  • Hamelin Prog – Progressive Rock Magazine
  • Il blog di Roberto Perrone
  • Il diario del gigante Paolo Isotta
  • L'eminente dignità del provvisorio
  • linkiesta
  • melascrivo
  • Polémia
  • Rivista Visio
  • SilviaValerio.it
  • Storia in rete
Facebook Twitter Instagram

“All’orizzonte di quell’oceano ci sarebbe stata sempre un’altra isola, per riparsi durante un tifone, o per riposarsi e amare”.
Hugo Pratt

Barbadillo è un laboratorio di idee nel mare del web che, a differenza d’altri, non naviga a vista. Aspira ad essere un hub non conformista, un approdo libero nel quale raccogliere pensieri e parole e dove donne e uomini in marcia possono fermarsi a discutere insieme di politica, ecologia, musica, film, calcio, calci, pugni e rivoluzione.

Ultimi articoli

La Forza della Poesia. Yeats tra mondo celtico e cristianesimo

La Forza della Poesia. Yeats tra mondo celtico e cristianesimo

18 Aprile 2021
L’intervista. Alain de Benoist: “Un’altra Europa è possibile se si rompe l’ordine egemone”

Alain de Benoist: “I cittadini sono impotenti e disorientati davanti alle restrizioni Covid”

17 Aprile 2021
I tanti voltagabbana che passarono dal fascismo alla schiera degli anti: da Bobbio a filosofi e registi

I tanti voltagabbana che passarono dal fascismo alla schiera degli anti: da Bobbio a filosofi e registi

17 Aprile 2021

Ultimi commenti

  • Guidobono su L’automobile e noi, storia (breve) dell’evoluzione di un rapporto
  • Guidobono su 150 anni fa nasceva Guglielmo Ferrero (il geniale genero di Cesare Lombroso)
  • Enrico Nistri su Georges Bernanos, un uomo libero tra male e grazia divina
  • Enrico Nistri su L’automobile e noi, storia (breve) dell’evoluzione di un rapporto
  • Valter Ameglio su Manuela Lamberti: “Per (a destra) c’è bisogno di attrezzare un Arsenale delle Idee”
  • Guidobono su L’antiliberismo di Papa Francesco
  • Guidobono su L’antiliberismo di Papa Francesco

with by amdotcom

No Result
View All Result
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Questo sito utilizza cookie per fornirti la migliore esperienza di navigazione. Se continui nella navigazione acconsenti all'uso dei cookie.OkLeggi di più