Nessun paragone tra Giorgia Meloni e Marine Le Pen. Almeno per ora il raffronto è “improprio”. Questa è l’opinione di Alain de Benoist, sostanziata dai ricontri elettorali, espressa su Il Tempo: “Giorgia Meloni? Ha ancora tutto da dimostrare, e il paragone con Marine Le Pen per il momento è improprio. Prima di diventare un interlocutore per chiunque Giorgia Meloni deve dimostrare chi è. Nell’immediato, il confronto tra lei e Marine Le Pen non sembra molto appropriato, anche solo in relazione alla differenza del loro elettorato: 1,95% per Fdi e tra il 20 e il 35% per il Rassemblement Blue Marine. Differenze ideologiche non sono meno ampie. L’ex Ministro della Gioventù del governo Berlusconi sta cercando di riunire i vecchi esponenti di Msi e An, mentre Marine Le Pen, che rifiuta di definirsi “di destra”, sta prendendo sempre più distanza dalla comunità nazionalista. La sua visione “laica” della società fa tanto contrasto con l’atteggiamento pro-cattolico di Giorgia Meloni”.
E sull’uscita dell’Italia dall’euro, de Benoist conferma lo scetticismo: “La questione è puramente formale, se non demagogica, poiché nessun paese europeo è oggi disposto a lasciare l’euro. Un ritorno alla vecchia moneta nazionale avrebbe l’effetto di far crescere il debito pubblico, che è valutato in euro e non cambierà evidentemente nulla circa il dominio esercitato dal capitalismo finanziario di oggi. I Paesi che non utilizzano l’euro come la Gran Bretagna, non stanno facendo meglio di altri. In ogni caso, se l’euro come moneta unica scomparisse, esso dovrebbe essere mantenuto come moneta comune per gli scambi internazionali con i paesi extra europei”.