L’inganno della memoria (De Agostini-Anordest, pagine 230; € 12,90) è il nuovo romanzo di Gianluca Arrighi, avvocato penalista e uno dei più gettonati autori del legal thriller italiano, che dal 27 marzo torna in libreria. Mentre si legge questa storia si calpesta Roma e tanto altro. I tratti catapultano subito il lettore in una scena terrificante. Un macabro delitto da risolvere, il mistero, la tensione palpabile tra le righe. E “L’inganno della memoria” scorre veloce tra le dita.
Ma l’autore nelle sue pagine ha intrecciato più della trama di un thriller. Ne L’inganno della memoria non c’è solo quello che il lettore vuole da un noir. C’è quello che non ci si aspetta: il conto. A battere il tempo di questo spaccato sociale assetato di sangue è il rock USA. Una scelta insolita che l’autore usa per riavvolgere il nastro della sua colonna sonora ora per infuocare dettagli ora per imporre uno stop.
Nella Roma di Arrighi la storia prosegue fino al bivio di una trama impostata con il segreto di una scelta che è capace di far sussultare i “sampietrini” sotto i piedi di chi legge. È l’inizio e la fine. È uno specchio che impone domande a caro prezzo. E ci si ferma a riflettere proprio con la Capitale in mano, in doppiopetto e “impicciata”, come dicono da quelle parti. Pungono l’odore acre della morte e della menzogna. Uccide quello del silenzio. L’incubo non ha solo il volto invisibile di un assassino. C’è molto di più.
Elia Preziosi, enigmatico e scostante pubblico ministero, è il protagonista chiamato a scoprire una sconvolgente verità di delitti passati e presenti; a lottare con i demoni che da ieri tornano a fargli visita in ogni “oggi”. Ed in questa vita, mentre tutto scorre e va veloce, fermarsi è più di “qualcosa”.
Arrighi in questo libro riesce a far riflettere. Una riflessione importante su ciò che un uomo deve essere e fare. Sulla correttezza. L’onestà. Sulla possibilità di guardarsi allo specchio e riconoscersi. Sempre. Ad ogni costo. Lo fa con la semplicità che da sempre contraddistingue lui ed i suoi personaggi volutamente disegnati con i contorni buffi. La sua penna non trova forzature quando descrive la quotidianità di Elia. Nei tratti di Arrighi, ancora una volta, troviamo la spontaneità di chi la vita la guarda negli occhi, a testa alta. Ironia della sorte…solo “L’inganno della memoria”.
Sabato 5 aprile, alle ore 12:00, a Roma, al Caffè Panamino, in via Panama, all’interno del Parco Y. Rabin 23, nel cuore di Villa Ada, l’autore presenterà il romanzo ai lettori.