“E il tramonto già c’era era notte da un pezzo/ed il sole sorgendo ci negava al disprezzo” Sarebbe inutile negarlo: mentre intervistavamo la giovanissima Giulia De Bona, le note e le parole del “Capitano” Massimo Morsello ci ronzavano in testa, accompagnando come una specie di colonna sonora la nostra intervista.
La raggiungiamo al telefono. Milanese, 17 anni, Giulia è un appassionata di musica “in particolare di Battisti e di Guccini”, che ha prestato la voce anche all’alternativa, quel genere nato e sviluppatosi negli ambienti della destra italiana a partire dai Settanta. “Su tutti amo Massimo Morsello, in particolare due sue canzoni molto profonde, Punto di non ritorno e Nostri canti assassini” spiega la virtuosa.
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=P60HxM91v8c[/youtube]
Come ti sei avvicinata alle note alternative?
“Merito di Fabrizio (Fabrizio Fratus, nda) e del suo libro ( “Fascisti su Milano. Dai palazzi del potere centrale al cuore del nord Italia” , Alpine Studio 2013) che me le ha fatte conoscere. Le canzoni di cui ti ho parlato le ho inserite nel repertorio del mio concerto di venerdì scorso (24 Gennaio, nda) organizzato dal Circolo Il Talebano”.
Concerto?
“Sì, in un locale di Milano. Un omaggio a due ragazzi che non ci sono più: Walter Maggi e Alessandro Alvarez. Sono stata accompagnata da un chitarrista d’ “area”, un giovane di Forza Nuova che, esami permettendo, mi seguirà anche nelle date future”.
Note militanti. Anche tu militi?
“Ne Il Talebano con Vincenzo Sofo. Ci occupiamo di eventi culturali; abbiamo già ospitato Massimo Fini e Pietrangelo Buttafuoco. Ultimo incontro culturale quello con Alain De Benoist. Sono una giovane militante, sto dentro da poco ma la cosa mi appassiona”.
Ci hai detto come ti sei avvicinata al genere, ma non perché ti piaccia…
“Perché è molto particolare e perché racconta vicende e tratta tematiche che non sono note al grande pubblico. Al di là della bellezza dei testi e delle musiche è stata anche la peculiarità dell’alternativa a farmela amare”.