Disse l’ex premier Mario Monti: “…è paradossale e triste che in una fase in cui si sperava di completare l’integrazione europea, si stia invece determinando un fenomeno opposto con molti populismi che mirano alla disintegrazione”.
Allora riparto da Jan Palach e Jan Zajic, che nel 1969 si immolarono contro l’occupazione sovietica, un’altra forma di Europa imposta. Sono passato a salutarli circa un anno e mezzo fa in piazza Venceslao. E sulla lapide c’è scritto “vittime del comunismo”, mica dell’anonima “violenza politica”, come in alcune targhe di altri giovani morti assassinati in Italia. Anche loro erano carne di popolo.
Oggi c’è una nuova forma di occupazione, quella dei tecnocrati che hanno imposto l’Europa della moneta, delle banche, non quella dei popoli.
Ma come si fa a non capire che un processo unificatore deve partire dalla volontà popolare. Ma cosa si aspettavano i tecnocrati, che sempre e comunque i popoli avrebbero dovuto accettare le loro scelte? Ecco la debolezza del loro processo. Aver creato un mostro ibrido senza testa riconoscibile.
Addirittura il Monti, ne voleva fare un vertice ad hoc, perché infastidito da questa “ingerenza dei popoli”.
Ovvio, uno che non è mai stato eletto, non può credere nell’esercizio della volontà popolare.
Il popolo è sovranità, nazione. Il popolo si governa avendone avuto la sua legittimazione. Lui, il Monti “moderato e sobrio”, è un’eccezione, tra l’altro, forzata. E lo sa bene.
E’ ora che, non solo Monti, ma anche gli altri presidenti, seppur eletti, si chiedano perché i “popoli europei” soffrano nell’accettare questo tipo di Europa, solo moneta, solo finanza, solo imposizioni fredde.
Altro che populismi antieuropei…
Sono cresciuto con il mito, l’orizzonte, dell’Europa dei Popoli e con la morte di Jan Palach, il poco citato Jan Zajic, di Alain Escoffier in Francia, che per essa, in tempi moderni, si sono immolati.
@barbadilloit