Dopo due ore e mezzo di colloquio nella sede del Pd hanno firmato un patto sulla nuova legge elettorale: Matteo Renzi e Silvio Berlusconi hanno disegnato un sistema di elezione che rafforzi il bipolarismo (e Grillo?) e frenare il potere di interdizione dei piccoli partiti.
La sintesi conferma un allineamento tra la segreteria democrat e i berlusconiani che potrebbe portare ad un voto comune in Parlamento. La bozza di accordo definita dai due leader sarà presentata lunedì in una direzione ad hoc del Pd.
Il Cavaliere è arrivato nella sede del Pd alle 16 insieme a Gianni Letta, il suo braccio destro: per Berluscono essere ricevuto nella casa democratica vale come riconoscimento dello status di leader del centrodestra.
Renzi nella conferenza stampa nella sede del Nazareno ha fotografato una “profonda sintonia” con Berlusconi per “una legge elettorale verso un modello che favorisca la governabilità, il bipolarismo e che elimini il potere di ricatto dei partiti più piccoli”.
Il Cavaliere con una nota ha calcato la mano sulla necessità di non perdere più tempo nel fare le Riforme: “Siamo lieti di prendere atto del cambiamento di rotta del Pd. Si tratta di riforme che il centro-destra da me guidato ha sempre ricercato e che la nostra maggioranza aveva approvato in Parlamento già nel 2006, ma che fu la sinistra a vanificare, attraverso un referendum”.
Se sono rose fioriranno, ma le spine saranno tutte per Renzi, che di fatto ha rimesso al centro della scena politica Berlusconi, sfidando gli istinti più primordiali della sinistra giustizialista…