Dopo tante scomuniche nei confronti dei Forconi (oggi ritornano in piazza in alcune città) in nome di insulso patriottismo costituzionale e sudditanza al politicamente corretto, lo scrittore ed editorialista di Repubblica Michele Serra (già storico direttore di “Cuore”) ha strigliato la sinistra italiana invitandola ad avere un atteggiamento dialogante nei confronti della protesta che da dicembre è attiva nel Paese.
Sul Venerdì Serra, dopo un preambolo sulla crisi economica che attanaglia tutte le classi sociali più deboli – “l’esasperazione sociale è evidentissima, l’impoverimento innegabile, la crisi di rappresentanza politica gravissima” – rivolge una forte e motivata critica al fronte costituito da governo, Pd e stampa conformista: “Aggiungo solo una considerazione: una sinistra che si ponga, di fronte a questa situazione, unicamente come vestale dell’ordine repubblicano, identificabile solo con le responsabilità istituzionali e di governo, è una sinistra perduta, e rende un pessimo servizio al Paese e alla sua stabilità (magari illudendosi di servirla)”.
E sui Forconi, dopo aver confessato qualche sentimento di pancia, Serra certifica questo ritratto: “Da quanto si capisce, da quanto si ascolta e si legge, direi che il solo dato certo è che chi manifesta lo fa perché, in grande maggioranza, è colpito assai duramente dalla crisi economica. Ceto medio impoverito, piccola e piccolissima borghesia ricacciata indietro nella sua affannosa rincorsa alla sicurezza economica, giovani precari, poveri cristi di ogni età puniti senza una ragione apparente dalla drammatica perdita di valore del loro lavoro. Poi certi ci sono anche i mestatori, gli opportunisti, i fascisti, i provocatori, come in ogni tumulto che si rispetti”.