«L’errore in cui abitiamo risale al 1789 e deriva dal rifiuto dell’Eterno che è altro e risponde a nozioni differenti, legate alla parte più segreta dell’anima umana». È una delle frasi contenute nel nuovo libro di Giovanni Lindo Ferretti Barbarico (Mondadori, pp.136, €13): cattolico, italico, romano, montano, avrebbe voluto chiamarlo lui ma si sa, la lunghezza dei tempi è dettata dai 160 caratteri di Twitter e si rischia la distrazione.
Inutile dilungarsi sulla storia della “conversione”, sul passato punk, sull’eversione politica trasformatasi in tradizionalismo comunitario, è storia già scritta. Giovanni Lindo Ferretti è tornato da tempo sui monti, una vita tra «casa, chiesa e stalla» che a suo dire è tutt’altro che noiosa. Lo occupa enormemente. Badare ai cavalli, alla casa, alla preghiera non sono impegni da poco e quel tempo che resta lo usa per scrivere.
Barbarico contiene sprazzi di vita, spunti e riflessioni maturate nel tempo. Ama divorare i libri di Pietrangelo Buttafuoco e dopo aver letto Le uova del drago è rimasto a riflettere sul ruolo del 25 Aprile «dove non inizia il nostro mondo». Legge costantemente Geminello Alvi e la critica ad un Europa non più in grado di rappresentare la sua storia. «Quale e quanto sia il divario tra le nuove normative imposto come adeguamento e il sentire profondo dei popoli e dei singoli nessuno lo sa, né interessa ad alcuno».
Scorrendo le pagine si svela un manifesto anti modernista, personale. «Siamo tracce di un passato legate al futuro di generazione in generazione. Spezzare il legame, credersi nuovi in terra nuova, creatori dell’esistente e padroni della vita non è accedere alla libertà ma consegnarsi a nuove schiavitù di cui si ignorano le crudeltà». È un cuore aperto che si racconta, senza badare alla popolarità dei contenuti, all’attualità, al contesto.
Sincero, vigile, osservatore dello “sgretolamento” secondo Ferretti si rifugia nel calore dell’anima non colui che teme la vita ma che ne riconosce l’eterno ed il sacro. Ma che cos’è la Tradizione per l’autore? «Continuità di gesto, di pensiero, d’azione, sequenza di parole, la terra che calpesto, il firmamento, la pioggia, il sole, la vita che nasce, la vita che cresce, la vita che muore, il soffio del respiro, il fluire del sangue, il pulsare del cuore». Sono elementi essenziali dell’esistenza, sui quali non possiamo far altro che ogni giorno riconoscerci per non perderci in un tempo che vuole rubarci la storia.
*Barbarico di Giovanni Lindo Ferretti (Mondadori, pp.136, euro 13)