• Home
  • Il Clan
  • Privacy Policy
  • Contatti
lunedì 8 Agosto 2022
No Result
View All Result
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
Home Cultura

Fotografia. Cento anni fa nasceva Robert Capa il “padre” dei reportage di guerra

by Marco Petrelli
24 Ottobre 2013
in Cultura
0

Robert Capa autoritrattoNon era americano e il suo cognome, a noi italiani così familiare, era tutt’altro che nostrano: Robert Capa, “padre” del reportage di guerra, venne alla luce a Budapest il 22 Ottobre 1913 col nome di Endre Ernő Friedmann.

Ebreo e comunista, si trasferisce giovanissimo in Germania, paese dal quale è costretto a fuggire dopo la salita al potere dei nazisti riparando in Francia. Qui prova a lavorare come fotografo free lance, anticipando di qualche decennio un’attività professionale molto diffusa nel giornalismo, per quanto ieri come oggi difficile e non priva di rischi.

L’arte e la passione di Robert Capa per la fotografia trovano sbocco nel primo grande conflitto tra le due guerre mondiali, il carnaio spagnolo che dal 1936 al 1939 vide le Brigate internazionali e l’Armata marocchina di Franco scannarsi in città e villaggi trasformati in trincee. Tracolle di cuoio, flash a lampadina e niente esposimetro: queste le armi dei free lance dei 30s, altro che tweet, smartphone e photo editor! Nel ’36 la Rollei di Robert punta un miliziano repubblicano colpito a morte da una pallottola. Quella istantanea fece il giro del mondo e, tutt’oggi, è considerata una pietra miliare nella storia della fotografia. Un’opera d’arte su celluloide, meravigliosa, straziante quanto per decenni contestata dai detrattori del fotoreporter magiaro americano che lo accusarono di aver realizzato lo scatto con una comparsa in una pausa dai combattimenti.

Nel ’39 tutto finisce: i repubblicani sono sconfitti, ma il dito di Capa è sempre pronto sul pulsante di scatto. La II Guerra Mondiale lo vede in prima fila con leforze alleate. Inviato di Life, si lancia oltre le linee con i paracadutisti in Sicilia; l’anno seguente è nel nord della Francia ad immortalare quello che un bel libro di Cornelius Ryan avrebbe poi ribattezzato Il Giorno più lungo. L’obiettivo di Robert inquadra ed immortala le truppe da sbarco ad Omaha Beach il 6 Giugno 1944.

Dopo una parentesi come assistente alla fotografia di registi del calibro di Alfred Hitchcock e John Huston, nel 1954 vola in Indocina dove francesi e vietminh si contendono il Vietnam. Muore mentre documenta il crollo dei grandi imperi coloniali. Pioniere free lance e del reportage bellico, Robert Capa è stato anche precursore dell’informazione a portata di click: le sue storia nascevano infatti dal click metallico della levetta di una biottica made in Germany.

Marco Petrelli

Marco Petrelli

Marco Petrelli su Barbadillo.it

Related Posts

Stefan Zweig, il destino infranto di un europeo

Stefan Zweig, il destino infranto di un europeo

5 Agosto 2022
Kokutai no Hongi ovvero l’essenza del Giappone

Kokutai no Hongi ovvero l’essenza del Giappone

5 Agosto 2022

Knut Hamsun, un’invettiva contro il mondo moderno in forma di poesia

Fenomenologia del connubio tra “Venditti e De Gregori”

Quel best-seller barricadero clandestino che infiammò gli anni Settanta 

Gin&Noir. Un secolo di storia spagnola visto con gli occhi del professore assassino

La poesia di Fernando Pessoa fra innovazione e tradizione

La lezione di Jack London: “Vivere, non esistere!” 

Il grande gioco della cultura al festival dello sport raccontato

Più letti

  • L’intervista.  Goikoetxea: “Il fallo su Maradona? La mia croce”

    L’intervista. Goikoetxea: “Il fallo su Maradona? La mia croce”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Segnalibro. “Eurasia” e l’attuale ciclo politico dell’Europa

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Difesa. La memoria del cordiale in bustina (simbolo di un’Italia che non c’è più)

    33 shares
    Share 33 Tweet 0
  • Il caso. Arriva Rosiko il gioco da tavola di guerra tra i quartieri di Roma

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Statistiche. Tutti i colori delle maglie del calcio italiano: prevale il rosso

    0 shares
    Share 0 Tweet 0

Seguici su Facebook

Siti amici

  • 10 righe dai libri
  • Appennini di Gian Luca Diamanti
  • Arianna Editrice
  • Associazione Eumeswil Firenze
  • Calcio e statistiche
  • Diretta.it
  • Eclettica edizioni
  • Finanza Sexy
  • Hamelin Prog – Progressive Rock Magazine
  • Il blog di Roberto Perrone
  • Il diario del gigante Paolo Isotta
  • L'eminente dignità del provvisorio
  • linkiesta
  • melascrivo
  • Polémia
  • Rivista Visio
  • SilviaValerio.it
  • Storia in rete
Facebook Twitter Instagram

“All’orizzonte di quell’oceano ci sarebbe stata sempre un’altra isola, per riparsi durante un tifone, o per riposarsi e amare”.
Hugo Pratt

Barbadillo è un laboratorio di idee nel mare del web che, a differenza d’altri, non naviga a vista. Aspira ad essere un hub non conformista, un approdo libero nel quale raccogliere pensieri e parole e dove donne e uomini in marcia possono fermarsi a discutere insieme di politica, ecologia, musica, film, calcio, calci, pugni e rivoluzione.

Ultimi articoli

Focus. Il M5S (tra tanti errori) ha cancellato il duopolio Pd-Berlusconi

La crisi del M5S: la fine dei miracolati

7 Agosto 2022
Stefan Zweig, il destino infranto di un europeo

Stefan Zweig, il destino infranto di un europeo

5 Agosto 2022
Kokutai no Hongi ovvero l’essenza del Giappone

Kokutai no Hongi ovvero l’essenza del Giappone

5 Agosto 2022

Ultimi commenti

  • paleolibertario su Segnalibro. Testimoni della decadenza da Aristotele a Ovidio
  • Guidobono su “Trent’anni e un giorno” di Fabio Granata e Peppe Nanni e il dovere della memoria. Un estratto
  • Ferna su Segnalibro. Testimoni della decadenza da Aristotele a Ovidio
  • Guidobono su F1. Anche in Ungheria la Ferrari si fa male da sola
  • Guidobono su Calenda è più furbo dei sondaggisti: il grande centro non esiste
  • Luca su La poesia di Fernando Pessoa fra innovazione e tradizione
  • Iginio su Fenomenologia del connubio tra “Venditti e De Gregori”

with by amdotcom

No Result
View All Result
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Questo sito utilizza cookie per fornirti la migliore esperienza di navigazione. Se continui nella navigazione acconsenti all'uso dei cookie.OkLeggi di più