Che il Monaco fosse destinato a recitare un ruolo da protagonista assoluto nel campionato francese è cosa fin troppo risaputa. Ma che la squadra del Principato riuscisse ad imporsi grazie ai suoi ragazzini terribili, ad onta degli investimenti plurimilionari del magnate russo Dmitry Rybolovlev, era cosa non certo pronosticabile all’inizio della Ligue 1.
Una bella soddisfazione per il tecnico italiano Claudio Ranieri, messo in bilico proprio dalla smodata voglia della società di arruolare un allenatore più ‘titolato’ e con maggiore appeal ‘internazionale’. Un po’ come sta accadendo, all’Inter dove Erick Thohir vuole abbattere il suo martellone sulla testa del soldato Walter Mazzarri. Che sia il prezzo da pagare all’inesperienza dei danarosi parvenus del pallone?
Fatto sta che Ranieri ha saputo dare fiducia ai ragazzi della Primavera ed alle (presunte) seconde linee e ne è stato, finora, ampliamente ripagato. Il bomber del Monaco, infatti, non è il colombiano Radamel Falcao, bensì tale Emmanuel Rivière, giunto in Costa Azzurra nel gennaio scorso dal Saint-Etienne per la modica cifra di quattro milioni di euro. Ne ha fatti cinque, di gol. Falcao, invece, solo tre.
Ma nella truppa biancorossa ci sono altri giovanissimi pronti ad insediare i veterani portati allo Stade Louis II dal mercato spendereccio di Rybolovlev, prontamente sanzionato dall’Uefa del fair play. Gente come Jessy Pi (non è un rapper, ma gioca in mediana), il terzino franco-polacco Lavyin Kurzawa ed il ‘collega’ Fabinho, l’esterno sinistro Ferreira Carrasco, rischia di mettere in guai seri proprio tutti. A cominciare dallo stratosferico Paris Saint Germain che dopo quattro giornate si ritrova a guardare dal basso i ragazzi terribili di Ranieri i quali si godono il primo posto in campionato.